CENNO STORICO 5 dominazioni dell’Italia meridionale, restando a discrezione degli Appuli, Longobardi, Greci e Normanni. Verso il secolo III Barletta si trova segnata nella Tabula Itineraria Peutingeriana con la denominazione di Bardulos; nel 747 il Chro-nicon Vulturnese la chiama Barulum e poscia tutti gli storici la denominano Barulettlim, Barletta, nome assai differente da Bari. E’ eia osservare che durante la conquista Longobardica (568-756) Barletta era uno dei gastaldati (giudi-caria politica amministrativa) minori alla dipendenza di Canosa che con Siponto e Lucera formava i tre gastaldati in cui era divisa tutta la Puglia. Canosa fu distrutta nel secolo VI e buona parte dei canosini sconfìtti o fuggenti si fermarono alla foce dell’Ofanto aumentando i primi nuclei già esistenti alla riva del mare - Segni di maggiore attività si notano durante il periodo romano. La città si fortificò di mura - durante tale dominazione - nel quartiere che circonscrive il castello, Porta S. Leonardo, il Vetlis fossatum (al di là di S. Lucia), la Rumenia, vico Gloria e il mare; e fu verso il 1093-1102 che un Robertus, signore di Barletta, avendo sgozzato - presso la porta della città - il capo dei nemici che l’assediava, lasciò l’impronta delle sue quattro dita insanguinate sullo stipite di essa, dando così origine allo stemma della città, formato di quattro burrelle di rosso in campo bianco. Così riferisce una leggenda. Vedi Loffredo voi. I. Più tardi Ruggero il Normanno ordinò che lo stemma fosse coronato di corona reale e portasse ai fianchi le due iniziali F. B. (Fedelissima Barletta).