LA DISFIDA DI BARLETTA 11 tanta dimostrazione di letizia e festa che non vi rimase campana che non fusse toccata a segno d’allegrezza, nè pezzo d’artiglieria vi fu, che non fusse stato più di una volta tirato, di modo che per li tanti suoni e bombi d’artiglieria, e per li gridi: Italia, Italia, Spagna, Spagna, pareva che quella terra volesse rovinarsi». « Li fuochi per le strade, li lumi per ciascuna finestra, le musiche di variati suoni e canti che per quella notte fur esercitati, non se potrian per humana lingua narrare a compimento, et in questo modo camminando, giunsero alla maggior Chiesa, essendoli prima venuto il Clero incontro ben in ordine con una pomposa processione, e con una divotissima figura della Madonna, ove smontorno tutti, e fer la debita oratione, rendendo gratie infinite all’immortale Iddio, et alla sua gloriosa Madre della felice vittoria acquistata». Scrittori che trattano della Disfida di Barletta. L’anonimo Autore di veduta, merita il primo posto per l’esattezza del racconto e abbondanza di particolori. Esistono sei edizioni: G. Sultrbach, Capua 1547; Scoriggio, Napoli, 1633; Mosca, Napoli 1721 ; Tramater, Napoli 1833; Porcelli, Napoli 1844; Petruzzelli, Bari 1869. Il manoscritto è in Napoli Bibl. Nazionale, IX, c. 60. Storici contemporanei o di poco lontani : Guicciardini, Paolo Giovio, Geronimo Zurita, Mambrin Roseo, Antonio Sabellico, Giovan Batta Cantalicio, Antonio Summonte, Giovan Antonio Goffredo; il poeta Girolamo Vida di Cremona, il medico pugliese Antonio Galateo di grande dottrina. Costui nel giorno della Disfida andò a pre-