40 DIALETTO BARLETTANO per le corse ciclistiche, per le partite di foot ball, per i fuochi artificiali, nelle feste dei Protettori, e per gli esercizi dei soldati nel tempo della residenza d.elle reclute. Dialetto barlettano — Sull’esempio di notissimi studiosi di lingue romanze (vedi D'Ovidio e Meyer-Lìibke) credo poter dare un primo modestissimo saggio sulle nozioni grammaticali del dialetto barlettano. Fonologicamente guardato, il dialetto barlettano non ha suoni diversi dall’alfa beto italiano. Si osserva che, tra le vocali, a vale la (artic. ital.) In questo caso è pronunziata debolmente o stretta e si può scrivere ’a; vale a (prop. di termine) quando si pronunzia forte od aperta e si può scrivere ‘a. Se è verbo si scrive con l’accento grave (à). La e alle volte si prò-nunzia aperta ed equivale alle proposizioni di termine italiane ai, alle oppure corrisponde al verbo essere ed allora si distingue per l’accento grave (è); il più delle volte però, nel mezzo e in fine di parola, si pronunzia affievolita, come Ve muta dei francesi, ed allora si scrive capovolta (a). A principio di parola si sopprime. Anche la j alcuni la usano quando ha luogo il doppio /; es: ja — iia — io. Quando una vocale porta sovrapposto l’accento acuto quell’accento è uguale ad un i, così: c’ — ci; s’ — si. Ancora le consonanti se e sg si possono scrivere semplicemente s’ e z’ — es : pascere — pascd o pas’d; leggere ~ leiscd o leiz’a; il eh si cambia in K se la pronunzia è schiacciata come in kiil — più, okki — okkidrd, occhi ; si usa la z lunga o doppia se la pronunzia è aspra come nella