DIALETTO BARLETTANO 41 lettera zza (detta del cane), si usa la corta (z) quando la pronunzia è dolce come zoppo■ L’Articolo. Al sing. maschile è li, al femm. a, V al plurale, / per tutt’e due i generi. Le proposizioni di specificazione, di termine e d’agente al singolare e plurale sono: Masch. da, du, do, V di; a, o (frane, au) e; da, do. Femm. da, dal’, do la, di; a, o, e; da, da. Altre preposizioni: pò, pu, pa, pi (per pel, per la, perle, li); chd, CU, ca chi (con, col, con la, con le, li); sop3 (sopra), sottd (sotto), intd (dentro) ecc. Aggettivi. La flessione, degli aggettivi corrisponde a quella dei sostantivi. Gli aggettivi irregolari megghid, peiscd al comparativo hanno kiù megghid, kiù peiscd; invece di minore e maggiore si usa kiù granna, kiù piccininna. I numerali cardinali iund, doud, come aggettivi diventano mi e na, du e do. Il resto tre, quatta, cincha, seja, setta, icttt, nova, deica non ha irregolarità. I PRONOMI personali vanno pronunziati ja ma, tua ta. jdda, u, mi ca, vu va, chidda. Invece di: gli, a lei, a loro si dice a jdda, a jedda, a loro. Possessivi ’a maja, ’a toua, 'a soua ’a nostd, ’a vosta, ’a lora. Dei dimostrativi si usa: cussa, chessa, chissà; cudda, chedda; chidda, manca cotesto. Degli interrogativi: ci e ca cosa?