Nomi sostantivi ed aggettivi '7 Avvertenze. — Soltanto nei primi esercizi, fra parentesi tonde è posto il significato di frasi e parole, che l’allievo non potrebbe ancora tradurre. Fra parentesi quadre vengon chiuse le parole che devon tacersi nella traduzione. Si noti che l’ungherese, come il latino, ama mettere il verbo alla fine della proposizione. ESERCIZIO I. 1. Kié (di chi è)1 ezen kert? A fostészé. —- 2. A gyuszu a leànyé. — 3. A lo az uré. — 4. Nem a tanitóé, hanem a gazdag 3 uré. — 5 .A hdzak az urakéi. — 6. Nem az enyém, hanem a molnàré. — 7 .A szekrény a vendéglosòké. — 8. Kié ez [a\ hdz? Az a gazdag kalaposé. — 9. Fi kónyv azon bòlcseke. — 10. A bìróénak. — 11. Azon hdz nem a lakatosé. — 12. Megjòttek (vennero) mdr a Andràssyék? ESERCIZIO II. 1. Quel (az a) mantello [è] del soldato. — 2. La forbice [è] del mio sarto.3 — 3. Non [è] della fanciulla, ma della signora. —■ 4. Qual (melyik) casa vede (Idtja) Ella, la mia o quella 1 I verbi « è, sono » vengon sottintesi. Così nelle proposizioni seguenti. 2 L’aggettivo, davanti al sostantivo, è invariabile. 3 mio sarto = szabóm. Aly Brlfàdrl. 2