327 MDXX, OTTOBRE. 328 Maestà; perii che lui Orator ha scrilo a l’Orator nostro in Franza. Il reverendissimo Curzense zonse di qui con assà zenlilhomeni el bona corte con lui, et essendo vachà lo episcopato di......, dà intrada ducati 4000, il Ile scrivo per questa posta al Papa ge Io dagi, licct lo havia prima dà a uno altro. Scrive, qui in campagna il Ile è andato a far la mostra di 300 lanze et 600 arzieri di la guarnison soa. Erano ben in ordine, e lui Orator li ha visti, et cussi verano le altre gente; sichè, a la coronalion, il numero haverà, aviserà etc. Fo leto uno capitolo di noveautedi Fiorenza, di 20 Octubrio. Di nove di Spagna, il sumario è questo. Come quelli popidi e comunità haveno preso il governo in loro, e privato quello lassò il Re, e lo chiamano la Santa Zonta, et hanno in campo 8000 cavalli a Torre di Siglies reduli di 4 lege lontan di 202 Vajadolit, et non voleno obedir ordine alcun lassò il Re, et quelli governavano hanno renoncià per forza. Et voleno la Raina per signora, revochà le marcine e gratie fate per il Re, e il Cardinal fo lassà al governo ne è privo, e le terre aquislano sono di la Santa Zonta et... ducha di Medina et di... e don Pelro.....Et che molle terre zoè castelli si hanno volute dar a la Santa Zonla, la qual non 1’ hanno voluto acetar, dicendo non voler si non quello apar-tien al Re, e che tratano cosse bone per il Re. Di Franza, di V Orator nostro, da Paris, di 8. Come havia ricevuto nostre lelere, con letere intercepte da esser monstrate al Re, qual erano bagnale che apena si potevano lezer. Fo dal Re e le monslrò. Soa Maestà disse ringraliava, e tien voi far ma ha suspeto di Mantoa, e le dete a monsignor Ar-mirajo a ben considerarle; et Soa Maestà si parti subito verso Bles. È zonti qui noncii di Anglia per le trieve hanno con Scozia, a rinnovarle, le qual compieno questo sant’Àndrea; el monsignor di la Moreta vien di Roma, ha inteso va di bordine dii Papa a sguizari ; et il Cardinal di Lorena, doveva andar a Roma, non si parte, dice prima acompagnerà il re in Italia. Lo episcopo di Tolosa ancora non ha auto il breve di esser slà fato Cardinal; ni la legalion al Cardinal Boesì è slà expedita. Il Gran maestro ozi si parte, va drio al Re. Il conte Carlo da Corezo orator dii ducha di Ferara a dì 3 di questo qui è morto, come è la fin di oratori vanno atomo. Monsignor di Obigni va in Scozia a quel governo in locho dii duca di Albania, con voler dii re d’Anglia. Monsignor di Telegnì, era al governo di Milan, è zonto qui, è sialo col Re. Scrive, lui Orator si partirà e anderà drio la corte. Dii ditto, di 11. Come il Re e la Regina e Illustrissima madre e la corte è partila per Bles. Manda letere di l’Orator nostro in Spagna. Il Re è a caze; lui lo seguirà. Si scusa se non si averà sue letere. Di Itoma, di l’orator nostro Gradenigo, di 18. Come fo dàl Papa. Era stato più di 3 hore con Soa Santità don Zuan Hemanuel, qual ussito siete sopra di sè; poi lui Orator inlrò. Qual li dimandò di le nove si dicea per Roma, videlicet che monsignor di la Moreta era partilo in freta, el di le monstre di zente d’arme dovea far il magnifico Antonio Colona. 11 Papa disse, Moreta è partito, venne solum a dirne di abochamenti e per far il Cardinal, e che il Colona farà la monstra, ma à solum 50 lanze col Re, dicendo « Ho falò il breve dii Cardinal di Tolosa, ma non ge lo volemo dar; lo ho mandato a li nostri noncii è in Franza, perchè volemo prima oblenir alcune cosse dal Re avanti l’habbi » et cussi etiam li ha dito il reverendissimo Cornelio. Scrive, de li si è dito come monsignor di Lulrech havia scrito al Governador nostro andasse a Milan, et uno Cardinal li domandò si era il vero. Rispose non saper, ma non saria gran fato l’andasse a visitarlo. Però, si ’l Papa li parla è ben sappi risponder. Li fanti spagnoli fo su l’armada, il Papa li ha fati ritornar, e li è stà dà danari. Par, voleva il Papa i montasse su l’armada di Piero Navaro: non hanno volesto andarvi, è parlili verso Napoli. 11 reverendissimo Voliera ha venduto il suo palazo al signor Prospero Colona, e zà è slà poste le arme colonese suso. Si tien dubio il Papa voi far offìcii novi per trovar danari ; ma bisognava prima trovar i fondi da darli de inlrade. Il Papa ha dato Sinigaja al governador di Chamarin, a l’incontro di do castelli avia impegnà dii Papa, con questo di l’mirala il sorabondante di quello trazeva di diti do castelli dagi al Papa. E questo ha fato aziò sia contro Francesco Maria di la Rovere in ogni caso. Scrive, parlò al Papa di piovani di le Contrade. Disse saria conira l’autorilà di lo episcopo di Torzelo, non voi far. Il reverendissimo Cardinal Bibiena, Santa Maria in Portico, slà mal di una indisposition di stomaco. Scrive, era nova di lì di la morte dii Cardinal Grimani ; ma si dicea steva malissimo, e chi dicea era morto. Qual ha gran nome, e tutti si doleva per esser il primo di cardinali di quel Sacro Colegio. Dii ditto, di 20. Come fo dal Papa, dicendo era zonto monsignor di San Marzeo, et quello havia portato. Disse averli dito di la bona disposition dii Re e di soa madre verso Soa Santità, et che dii reslo li havea a exponer dovea prima conferir col signor Alberto da Carpi, qual è a Napoli indi.