623 MDXXI, FEBBRAIO. 624 luorla fono a lo mnn, adeo arnazono diio cavalier; per il ohe dimanda autorità bandirlo, con laja, di terre e locbi. Fu posto, per li Consieri, darli autorità el possi meler in bando di terrò e locbi, da terra e di quesla cilà e dii deslreto, con taja L. 500 vivo et L. 300 morto, ut in parte. Poi sier Domenego Capelo, venuto provedador di Parmada, vene suso et fece la sua relatione, dicendo el suo partir di questa cilà, e come è stato mexi 21 o zorni . . . Inora, ha aulo ducali 25 mila di qual ha dato il coiito, li restò li ducati 60 scarsi di quali è debilor. Disse di danari di Liesna parte lassati a Corfù per dar a lo galle, et come P era slato in Candia, e di quelle forlification, la qual terra per Parmada lurchesca questo anno era in tanta 373* paura che si hariano resi ad ogni picola armada dii Turco comparsa de lì; ma zonto lui prese animo. Poi fo mandà le provision, si atendea a fortitìchar la terra : e disse li è 5 volti per le galie, si poiria far altri 4 con poca spexa là che le galie stanno in aqua. Etiam a la Cania è do volte, li su Pisola, e al porto di Suda staria gran armala e la Fraschia è piccol porlo. Disse di Napoli di Romania bisogne-ria lajar 12 passa dii monte, il mar le andaria a-torno. El suo andar de lì sparagnò P armar di la galia che Nicolò di Nassin voleva armarla ; hor fu speso zercha 500 ducali, el reslo fo sparagnalo. Chi rompesse le mure, la galia se tireria in terra; ha ordenato sia mandà in Candia. Di Cerigo, disse è stalo, picola forteza, e ili Venieri. Dii Zanle è falò bon loco. A la marina la lerra per il teremoto conquassata tutta. Disse sarìa ben compir el muoio; et al tempo di domino Paulo Valaresso fo afondà una galla, bisogneria empirla. Si fa la varda di noie, e stanno a cavalo persone. Compitosi potrà far una torre li al porlo, e si staria sicuri. Disse de la Zefa-lonia un poco, poi di Corfù. Laudò sior Bernardo Soranzo baylo et le fabriche el fa; bisogna mandarli 2000 ducati di tornesi, li basta Panimo compirle nel suo rezimento. E disse zercha le fabriche si fa. Disse ave la licentia di venir a disarmar; lassò le galie jusla la parte numero 6, et mandò a disarmar quelle di Candia. Inlrò su le cosse de le 4 fuste turchescbe. Fo a dì 21 Avosto, lui era a Cerigo, havia 2 galie solto di lui. Sier Alexandro Contarini et... di Candia, trovò ditte fusle, li menò a lui ’ quel schiavo dii Signor Synan rais capitano, qual li monstre il salvoconduto dii baylo a una fusta sola ; le qual fuste havia preso uno gripo di malvasia, ma visto le galie lo lassono. Et nara quello seguile, qual fo con voler di Soracomili, videlicet andar a Coron, e cussi andò, et zonto a Philomena, mia 6 lontan, mandò sior Alexandro Contarini con la so galia soto Coron. El schiavo con la fusla volse andar a far el suo ramadan in terra ; seguì el bombardar di la dita galia e tajar a pezi di nostri andati a far aqua: perii che li homeni di le galie, e I’Arbesana era la prima, comenzono a tajar a pezi quelli di le fuste et tuor la roba. Lui Provedador volse remediar, mandò l’ar-mirajo, non potè ; et tolto in galia quel Sytian rais cugnalo di Barbarossa signor dii Bir in Barbaria, qual era capitano de ditte fuste, et examinato. Hor con le fusle vene a Corfù, e turchi erano sotto le fusle non si volendo render erano morti imo uno andò da basso per parlarli e lo lajono a pezi. Ilor 374 le condusse a Corfù, scusandose molto, et che quel- lo ha fatto è stà per so opinion per far il meglio, nè si poteva far altramente, e sopra questo fo molto longo, poi ha fatto el processo dii tutto. Et a Cor-phù essendo, ave le letere di consegnar le robe et fuste a la Valona a Porator dii Signor turco, et cussi fece, et le mandò per sier Andrea......citadin di Corphù e tutto fo consegnalo e lui. Vene di longo a Liesna, poi a Zara. Disse di le incursion fate per turchi sopra quel territorio; poi disse fo a Sebenico e si provedi a quella terra è in gran pericolo, mure marze etc., poi quelli di Sebenico è disperati, man-zano pan di orzo, licet vai el tormento pizoli 50 al staro; de li è ruinali, dii 1500, in qua mena via anime .... milia e dii 1462 in qua anime 70 milia. Fo a veder li molini sopra la fiumara, è ruode numero . . . masena tra el dì e la note stara 450 in 500, la qual vien dal monte con gran impeto, par una tela bianeba. Disse vele Scardona, è debil loco e di gran importanlia, sarìa bon far ogni partido, e contracambiar col re di Hongaria per averla, perchè si ’l Turco la prende, non si potrà tenir Sebenico. Disse si mandasse 300 fanli de lì a Sebenico. Quelle torete è di poca importantia, in una è quel da cha’ Justinian e in altra il fìol di sier Francesco Tagiapiera con 5 page per una. Hor disse le parole li disse quelli nobeli essendo sotto la loza di la Signoria, provedi etc. Poi si levò e si trovò quando turchi corse su quel di Zara una altra fiata, vele li fuogi e se lui non era perdevano le torete, dove erano da anime 600. Hor Irete alcuni archibusi e turchi si partì. Disse di Caltaro poco, qual è dominato da Caslelnuovo che è dii Turco, ha la bocha di la fiumana : poi vene a Parenzo, demun qui. Laudò li Soracomili siali solo di lui e da tulli à auto opti-ma obedientia et compagnia ; poi domandò venia