sentire il bisogno di una compagna ; questi ed altri lusinghieri riflessi mi indussero farle promessa di cuore e di mano e di tenerne discorso ai suoi genitori. Da quel punto le mie visite che dapprima ricorrevano appena una volta al mese si fecero frequenti ; la madre m’accolse sempre distintamente e così pure il padre ; la prima mi disse da sè sola senza cerimonie, esser assai contenta di me e desiderare che sua figlia fosse meco felice, poiché soggiungeva alludendo al cugino : i matrimoni tra parenti non sono mai fortunati. ; : * Puma però ch’io par- . ' lassi al padre passarono < bene quattro o cinque mesi .v' in cui io mi feci studiare . pii) da vicino il carattere, Giuseppe Tominz - 11 mugnaio di Montespmo, Ignazio Furlani • 1 i . j ■ r B indole, temperamento, doti naturali, virtù e vizi della ragazza, e potei assicurarmi che il fondo non era cattivo, ma che la gleba fu seminata in parte da zizzania, la quale però non dovesse molto resistere a miglior coltivatore. Dopo tali riflessi m’ indussi a parlare al padre e chiederla in isposa. Egli accolse con piacere la mia dichiarazione, disse aver lasciata piena libertà a sua figlia nella scelta dello sposo e che egli, anzicchè essere contrario a me, ne sarebbe molto contento. Avere però sua figlia contratto un quale obbligo con suo cugino, ma solamente una promessa da ragazzi dalla quale sua figlia saprà sciogliersi quanto prima. Facendo tale mia domanda rimarcai espressamente al T. che dove egli temesse di avere delle discordie colla famiglia M., io mi ritirerei volentieri a tempo. Ma egli assicuravami che tutto andrà ad appianarsi, senza gravi dispiaceri. Questo avvenne nel maggio 1857 - ed io mi credetti giunto a buon porto, tanto più inquantochè mi venne lasciata piena libertà colla figlia. Io prestava tutti i lavori legali negli affari del mio futuro suocero, lo andavo con lui ed anche senza di lui a tenere le sue udienze a Cormons, feci più viaggi da Canale a Gorizia per i suoi affari, mi recai secolui a Trieste, dovetti compilare dei ricorsi in via politica contro la mia persuasione ed attirarmi così ingiustamente perfino la malevolenza dell’ autorità ; con una parola io agiva sènza riguardo per i miei nuovi genitori. La coltivazione dei bachi costò alla mia fidanzata una infiammazione polmonare con sputi di sangue e quasi la vita. Le mie premure, i miei quotidiani viaggi la rialzarono dalla tomba. Lo riconobbero gli stessi suoi genitori. E quale ne fu la mercede ? Il T. visitò nell’ agosto (dopo che la figlia mercè mia fu alquanto ristabilita) sua sorella M. che allora con tutta la famiglia era in Venezia ai bagni e dovevano recarsi pure madre e figlia T. apparentemente per fare bagni, ma in sostanza per avvicinare la figlia al cugino che allora reduce da Innspruck (Innsbruck) vi s’attendeva. La malattia fece sì, che vi andò solo il T. colla promessa a me ed alla figlia di parlare alla sorella 194