Ma nel cozzare dei calici sembrava nudile, come una risonanza lontana e sommessa, il brindisi zanuttigiano dell’ anno precedente : Tutte le feste sono belle, Evviva San Michele ! * Giacché abbiamo ricordato i brindisi dello Zanuttig, ne vogliamo trarre dall’ ombra ancora taluni, che sopravvivono nei ricordi dei nostri conoscenti. Alcuni anni prima dello spirare del passato secolo il Corso carnevalesco, che di consueto veniva tenuto a Gorizia nel pomeriggio del Martedì grasso, era stato protratto per la Terza festa di Pasqua, come già scrivemmo a suo luogo. Finita la baldoria, per le vie e per le piazze cittadine, il comitato organizzatore della festa carnascialesca erasi riunito al Restaurant Dreher, oggi Centrale, per una bicchierata. Ernesto de Bassa, il ridanciano segretario del Teatro di Società, aveva invitato i colleghi a voler fare un brindisi, che rimasse col cognome Mungherli. Dopo una lunga pausa, ecco alfine alzarsi tale Gentili per dire: Son sta a Recoaro, Go cisto asini e muli, Etìioa sior Mungherli ! Per il venticinquesimo anno d’insegnamento di Corrado Cartocci i sonatori offrirono al loro maestro una lauta cena all’ Hotel Union. Allo spumante si era alzato il bandista Gigi Pelizon per pronunziare il brindisi seguente : Uè soi stat a nolis, Eoiva il mestri Cartocci ! Zittii, commenti in sordina, sorrisi di compassione da parte dei camerati, ma Gigi, imprecando in cuor suo contro il natio dialetto, ritrova... la diritta via : Oggi sono stato a noci Evviva il maestro Cartocci ! Poco appresso alza il calice il Gentili e rivoltosi verso un vecchio filarmonico, il poeta-barbiere Luigi Merlo, così lo complimenta : Oggi il tempo è bello, Evviva il Merlo ! Dopo lo scrutinio delle elezioni amministrative, 1 consiglieri della città di Gorizia, erano usi d i convenire in un’ osteria dei sobborghi per la tradizionale cena, offerta dai neoeletti consiglieri. Nell’ ultimo trentennio però il banchetto veniva tenuto nell’ osteria Al Carabiniere a San Giovanni di Manzano oppure all’albergo alla Croce di Malta a Udine, e ciò per poter liberamente dare sfogo ai propri sentimenti patriottici inalzando voti per gli alti destini della Gran Madre Italia. Agli evviva susseguivano i brindisi, che ciascuno era obbligato di fare. Venuta la volta di Sior Franzili Marzini, questi se l’era cavata così: Torototèla o torototà, Evviva il nostro Podestà ! * Una tra le curiosità che venivano indicate, prima dello scoppio della guerra, al fo-rastiero, che desiderava visitare i magnifici dintorni di Gorizia, era il museo di Castel Dobra, appartenente a S. E. Don Silverio conte de Baguer, ambasciatore del re di Spagna presso la Santa Sede. 177 12