ma pensa che la sete è un castigo di Dio.) - Fin che tazaras, ognidun li dirà che ses un mus ; subito che aviarzaras la bocia ti dizaran che ses un bazual. (Fino a tanto che tacerai, ognuno ti dirà che sei un asino ; ma tosto che aprirai la bocca ti diranno che sei un imbecille.) - La caritat le ben fata co parfxn il puor no sa di Vela ciapada. (La carità è ben fatta quando persino il mendicante non sa d’averla ricevuta.) * Nella spaziosa corte già dei Tausani in Via della Caserma veniva concesso nel 1856 a Lorenzo Paoli, e per questi al suo mandatario, Giuseppe Perco, di erigere un anfiteatro, ch’ebbe vita brevissima, passato nella storia teatrale goriziana col nomedi Teatro Peppino. Le rappresentazioni, date da buone compagnie drammatiche e da quelle di altro genere, non valsero a procurargli l’esistenza, a giudicare dei ricordi eh’esso ci lasciò sino il 1860. Nel fiore degli anni suoi aprì i battenti per la stagione 1858, la sera del diciotto luglio, con il seguente programma : «Avviso teatrale. Per Domenica 18 Luglio 1858 - Alle ore 8 precise. Prima recita all’Anfiteatro Peppino in Gorizia della Drammatica Compagnia Zocchi e Guaitoli diretta dall’Artista Giovanni Pisenti. Con tutto l’impegno si darà principio pel corrente Estate ad un corso regolare di produzioni Drammatiche di variato genere, e verranno rappresentate con indefesso zelo e precisione dagli Artisti, con assidua Direzione, e con decenza e sfarzo nelle decorazioni analoghe. La prima scenica Azione che i Capi Comici e Direttori dedicano a questo Rispettabile «Pubblico ed Inclita I. R. Guarnigione» è un Dramma interessante di penna italiana in cinque parti intitolato : « Il Marchese d’Este duca di Ferrara » ovvero « La bella Bolognese ». Produzione in costume, tratta dalla cronaca ferrarese nel secolo XIII con decorazioni analoghe. Personaggi: Ghisola Caccianimico, Angela Marini-Beseghi ; Lena dama Bolognese, Olimpia Martini ; Marchese d’Este duca di Ferrara, Guglielmo Zocchi ; Uberto Fontana, Domenico Cesca ; Venedico, Antonio Brambilla; Martino, Domenico Guaitoli; Beppo confidente di U. di Venedico, Giuseppe Beltrame; Poldo ufficiale del Marchese, Giovanni Faroni. Servi, Maschere, Cavalieri e gente armata. Le prime due parti hanno luogo in Bologna le altre in Ferrara. Biglietto d’ingresso carantani 10 indistintamente, i ragazzi pagheranno carantani 8». * Scarse e saltuarie sono le notizie che abbiamo, dal decimosesto secolo ai primi decenni dell’ Ottocento, dell’ organizzazione e delle vicende delle milizie urbane di Gorizia. La prima volta che di loro si fa menzione è nel 1522, anno in cui vennero messi a disposizione dell’arciduca Ferdinando duecento fanti con un discreto numero di cavalli, per combattere contro le orde di Solimano II, che si era impossessato di Belgrado. Dieci anni dopo, nel 1 532, la contea mandava Corrado d’ Orzon a capo d’una compagnia a cavallo in Stiria per fronteggiare i Turchi. Allo stesso fine i goriziani destinavano al soccorso della Carniola minacciata una compagnia a cavallo condotta da Bonaventura d’Eck e nel 1552 ne spedivano un’altra consimile a Senosecchia in difesa della contea. In quegli anni i goriziani avevano pure prestato aiuto alla città di Fiume facendo marciare a quella volta duecento fanti goriziani al comando di Erasmo Dornbergo. Per il primo gennaio 1578 l’arciduca Carlo aveva convocato i suoi stati provinciali ad una dieta generale a Bruck. 134