271 MDXX, OTTOBRE. 272 Maestà con uno capitolo di letere dii capitano di Avi drizato a li conti di Archo, zercha le querele el fa dii Capitano nostro di la Corvara qual interumpe le strade; per tanto mandi a inquerir, et avisi la verità. A dì 5. La malina non fu alcuna letera da conto. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice. E feno uno sopra l’artellarie per uno anno, sier Domenego Contarini, è Cao di dilto Consejo di X. Et sopra la zecha, justa la deliberation fata, sier Daniel Renier, è dii dito Consejo. Et do a reveder le casse, sier Andrea Foscarini e sier Piero Landò, pur dii dito Consejo di X. In questo giorno, in l’auditorio a San Marco, uno Terentio Zancho veneto, zovene di anni . . . ., va vestilo a la forestiera, et studia a Padoa in jure civili, lexè una letion perchè voi esser ballotato in loco dii suo preceptor Raphael Regio, zoè fece una ora-tione molto latina, poi disse voleva lezer la oralion di Ciceron prò Milone, demun intrò in la materia de divinatione, dannando molto le conclusion poste per domino Marin Bezichemi, leze rethorica a Padoa, qual etiam voi sta letura, et era lì, instandolo a risponder, ma non volse. Eravi l’orator dii Cristianissimo re, doctori e altri docti, et io Marin Sanudo invidato vi andai. V’era etiam sier Batista Egnatio veneto suo preceptor, il qual non voi esser ballotato per reputazion. A dì 6. La matina. Fo san Magno primo episcopo di Venetia, et si varda. Fo letere di Franza, di l’Orator nostro, da Foesì, di ... e di Spagna, di Bruxelle. Di quanto li fo scrito col Senato in la risposta di investiture, con grandissima credenza, date a dì 12 Septembre; le qual fo lete con li Cai di X. Etiam da Milan, fo letere. 11 sumario di tutte dirò di soto. Vene sier Vicenzo Zantani stalo soracomilo mexi ... a disarmar, et cossi di zorno in zorno zonzerano li altri. È da saper, eri fo conduli in questa terra 3 monetari presi a Sermion per Piero di Longena, videlicet uno chiamato di Strozi e do altri, quali qui non li nominerò ; i quali fevano monede false et fo trovato ordigni et cunii assaissimi et di varie sorte. Fono posti in camera, et preso eri nel Consejo di X che siano ben retenuti ; e il Colegio andono in camera per examinarli, sier Nicolò Venier el consier, sier Domenego Contarini cao dii Consejo di X, sier Daniel Renier inquisilor, et sier Francesco da cha’ da Pexaro avogador di Comun, et li examinono dandoli corda, et nulla confessono ; etiam questa malina diio Colegio si redusse per tempo. Da poi disnar fo Colegio di Savii justa il consueto. A dì 7. La malina vene in Colegio sier Zacaria Valaresso venuto conte e provedador di Liesna, vestito di paonazo, et referite di quelli successi, e porlo alcuni denari recuperati, da forsi......et aricordò molte cose per quella terra. El Principe lo laudoe. Chi vien da Liesna non suol riferir, ma queslo volse referir. Vene l’orator dii re Christianissimo, qual ave audienlia con li Capi di X, et fo per la possession di la Roxà, comprò sier Piero Justinian. Lulrech voria fusse dà a quel ribello. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Vene il Principe. Fo leto de more il Capitolar dii Gran Consejo, e dato sacramento al Serenissimo per li Capi di X, e cussi si fa ogni anno. Item, fo pubblicato tutti quelli è creditori di P imprestedo vadano a tuor li soi danari, che sarano saldali corlesemente ; sichè si poi dir saldato. E a quella cassa è sier Marco Contarini qu. sier Zacaria el cavalier. Item, fo publichà che il terzo prò di Montenuovo, che resta san Marcho, se anderà pagando; sichè lutto va ben, et Domenega bulerano etiam un prò di Montevechio. Fu fato governador de P intrade sier Lazaro Mocenigo, fo Consier. Al luogo di Procurator, passoe uno solo, sier Francesco da Leze, è di Pregadi, qu. sier Alvise, qual vene dopio. El resto de le voxe tutte passoe. A dì 8. Fo la sagra di la chiesia di san Marcho. 172 Li offici nè banchi non senta; ma le botege si apre. Non fo alcuna letera, solum se intese in questa note esser stata una gran baruffa a Santa Marina di alcuni armati contro uno capitano di le barche dii Consejo di X nominato .. . . , il qual è slà ferito e slà mal ; sichè erano da 30 armali contra dilli officiali, cossa da farne gran provisione, el da non tollerar tal monopoli. Da poi disnar, fo Pregadi, per scriver in Franza e a Milan. Da Milan, dì Alvise Marin secretarlo, di 2. Come manda lelere di Franza, Spagna, Anglia, di summa imporlantia, et è avisi in Chasliglia esser tumulti grandissimi, et le comunitade confederate fevano gran numero di fanti, e il cardina! Sedunen-se era zonto a la corte di la Calholica Maestà. Di sguizari altro non se intende. Di sier Francesco Corner el cavalier, orator nostro, date a Bruxelle, a dì 4 Septembre.