Il ponte di Peuma nel 1814 - Da un acquerello di Giuseppe Pollencig Molti però erano i pescatori di frodo. Di questi v’ erano per lo più calzolai soliti a non lavorare durante il lunedì, i quali facevano un vero sterminio del pesce col gettarvi nel fiume una mescolanza di cocolle del Levante (p'omula) impastate con dei vermi triturati. 1 pesci venivano a gala intossicati da quell’ esca contenente un micidialealcaloide, la fiso-stricnina, che recava danni enormi alla fauna isontina per la completa distruzione che ne faceva di avannotti e novellarne. 1 pescatori d’ occasione portavano a friggere il pesce, anche se questo si riduceva al pesce minuto (artgudèla o minudaja), nelle osterie situate nelle vicinanze del fiume, cioè in quelle di Salcano, di Peuma o di Sant’Andrea, dove, durante l’estate, veniva smerciata dell’ottima birra fresca a sedici e a venti soldi il litro. * Durante la sera i cittadini cercavano refrigerio coll’ andare a passeggiare per la Via del Rovere (cal rbulj, ove i tigli ed i sambuchi in fiore impregnavano l’aria col loro penetrante profumo, oppure per Via Salcano, dove, con la brezza serotina, giungeva pure 1’ eco della nostalgica canzone dell’ Isonzo... I sanroccari si raccoglievano nel cortile di casa, sotto la pergola carica di grappoli d’uva e, godendo il fresco della notte, cantavano le villotte, che attiravano l’attenzione di tutti i passanti. Nel cielo color pervinca, ingemmato di stelle, la luna sorrideva nascondendosi ogni tanto dietro qualche nuvoletta pellegrina... Nei campi, il concerto dei grilli e dei ranocchi teneva bordone ai cantori, mentre le lucciole fosforescenti striavano il paesaggio che le ombre della notte nascondevano. Le strofe e le melodie, sbocciate dall’innato genio musicale della nostra gente, trovavano in quell’ ambiente suggestivo la loro migliore cornice. Quali allegre, altre melanconiche; tutte erano sentimentali le nostre villotte. Ricordavano espressioni e accenti di tempi lontani, per sempre tramontati. L’estro poetico del popolo si rivelava, semplice e spensierato, direttamente dalla voce del cuore... 123