Alle vicissitudini dell' anfiteatro di Contrada del Seminario legò pure il suo nome la compagnia drammatica Belli, Blanes e Bersi, i cui attori recitarono dalla fine di luglio a quella di settembre del 1854. Della produzione drammatica vanno ricordati « 11 conte Giuseppe Rabatta da Gorizia», scritto da un artista della stessa compagnia, datosi per la serata a beneficio dell’attore Pietro Bersi, la sera del ventinove agosto, e il «Temistocle», di Pietro Meta-stasio, rappresentato con la cooperazione del dilettante goriziano Domenico Conforto. Questa, la copia del manifestino stampato coi tipi del tipografo Seitz, che venne largamente distribuito in città per la recita del «Temistocle»: «Gorizia. Avviso straordinario. Per la sera di mercoledì 16 agosto 1854, alle 8 precise. La drammatica Compagnia Belli-Blanes e Bersi, oltremodo riconoscente al gentile onorevole accoglimento ottenuto da questa magnanima popolazione, ed inclita guarnigione, scelse in detta sera, ad ara della sua gratitudine, un dramma dell’immortale Pietro Me-tastasio, già poeta cesareo alla Corte di Vienna, intitolato: «Temistocle». Chiarissimo è nella storia della magna Grecia e nella biografia degli uomini illustri il nome di questo gran personaggio, e in esso il celebre poeta seppe eminentemente dipingere la potenza dell’amore di patria e a quali eroici fatti sospinga la virtù d’un tanto amore. Onde questo capo d’opera riuscisse e più gradito e più proficuo alla suddetta Compagnia alcuni benefattori della medesima immaginarono di pregare e indurre l’esimio cittadino Sig. Domenico Conforto a sostenervi la parte protagonista, e quel generoso come tutti i goriziani d’ animo umano e filantropo, aderì di buon grado alla commendevole preghiera nell’ unico scopo di giovare alla comica truppa. Per rendere variato il trattenimento, si rappresenterà una brillantissima farsa intitolata : « 11 Casino di Campagna ». Possa questo pio sentimento essere approvato dai colti suoi patrioti e generare l’esempio d’ una benefica emulazione, mentre dal canto loro gli artisti al vivo riconoscenti alzeranno fervidi voti per la conservazione e prosperità di questa illustre ed ospitale città. Biglietto d’ingresso: primi posti carantani 10; secondi posti carantani 6». Grande, certamente, dev’essere stato il successo riportato dal nostro filodrammatico in quella notte, considerando la lode, fatta stampare su del raso bianco da « alcuni ammiratori», che ci tramanda l’eco dei clamorosi trionfi del Conforto. Eccola: «Ode a Domenico Conforto, che nella sera del 16 agosto 1854, sulle scene del nuovo Anfiteatro di Gorizia sostenne con molta maestria la parte di Temistocle nel dramma di tal nome dell’immortale Pietro Metastasio ». Il grande, il pio Temistocle Un tempo Eroe d’Atene Rivivo in queste scene Vidi con mio stupor ! Sue gesta e sue virtudi, L’indole sua guerriera, La sua facondia altera, L’intrepido suo cor ! Tal, qual la Storia il pinge E r immortale Piero Sì naturai, sì al vero Come viveva allor. Chi mai potea risorgere L’ eroe da tanto morto ? Il genio di « Conforto » Nuovo sublime Attor ! A quel di patria Usbergo Figlio della Vittoria, Egli con somma gloria Crebbe novel splendor. Sien laudi dunque al Miro Nostro genial « Conforto » Che grato, a noi, diporto Diede, a Se stesso onor ! Per il genetliaco imperiale, il giorno diciotto agosto 1861, gli ufficiali del presidio di Gorizia, assieme ad alcuni pensionati, erano intervenuti nel giardino della Trattoria al Cattarini per un lauto banchetto. 159