Mdrs sut, Atìril bagnòt, Mai temperàt, Beàt chel contadin Che jà semenàt. (Marzo asciutto, aprile bagnato, maggio temperato, beato quel contadino che ha seminato.) * Nel marzo 1910 la benemerita Società d’abbellimento Progresso, alla quale aveva dedicato tutte le sue cure il patriotta Gian Vittorio Quaini, aveva lanciato un nobilissimo appello per far sorgere nel Giardino pubblico il monumento, tutt’ora esistente, al maggior poeta del Friuli. L’appello rispecchia fedelmente l’anima friulana del popolo goriziano. «Ai Friulani 1 Onorare i propri Grandi è vanto delle Nazioni civili. Vanno a gara nel farlo le popolose città ed i piccoli centri. E dimostrano con ciò di sentire altamente l’onore che ad essi medesimi ne ridonda. Friulani! Noi tutti che ci vantiamo del bel Friuli, la verde bellissima terra nostra, che nel nome di Friulani sentiamo l’onor della stirpe, andiamo superbi del Cantor del Friuli Pietro Zorutti. Facciamo per lui quello che 1’ Istria ha fatto per l’immortale Tartini con il contributo di tutti gli Istriani al monumento di Tartini a Pirano. AllTstria il vanto delle vibranti melodie dell’ insigne musicista istriano. A Gorizia friulana l’onore di veder sorgere tra il suo verde ed i suoi fiori col concorso di tutti i Friulani quel monumento a cui accorreranno tutti, che tutti completeranno col medesimo orgoglio, figli tutti della stessa stirpe famiglia friulana unita, concorde superba, nel nome di Pietro Zorutti ! A questo appello, si fa lecito la firmata Direzione di accompagnare a Comuni, Associazioni operaie, Sodalizi di Coltura, ai Friulani tutti, innamorati del dolce idioma, della spontaneità, della grazia e del brio del loro e nostro Poeta, a quanti insomma sentono l’onore e l’orgoglio di possederlo, la preghiera del loro prezioso consentimento morale, ed il generoso contributo Loro al monumento che deve onorarlo nel maggior centro del Friuli Orientale, a Gorizia, con lo statuario ricordo. Questo il voto: al patriottismo friulano l’adempimento. Ad agevolarlo la sottoscritta Direzione si permette di trasmettere alla S. V. Illustrissima l’unito chèque postale per l’invio del relativo importo che sarà pubblicato e registrato in apposito libro da conservarsi nella Biblioteca civica di questa città. Con massima osservanza La Direzione ». * Ancora pochi lustri fa s’ ergeva a Piedimonte un palazzo appartenente ai conti Atti-mis, con la facciata e la scalinata bramantesca disegnata nel diciottesimo secolo dal valente architetto goriziano Nicolò barone Pacassi, lo stesso che aveva pure progettato il castello imperiale di Schónbrunn nei dintorni di Vienna. 47