Chiudo questa con professarmi con il maggior ossequio e rispetto di V: Ecc:za. Umihmo Dev:mo: Obg.mo Serre Verona 25 Luglio 1756» Gio:n Bettin Cignaroli «Al Sig.r Giam-Bettin Cignaroli, celebre Pittore in Verona S’egli è vero ciò, che diceva Leonardo da Vinci celebre Pittore, che ogni Pittore dipinge se stesso, colle premure che V. S. M. 111.re mi dimostra di ben riuscire, e colle dimande, eh’ ella mi fa colla sua in data dè 25 decorso Luglio jo vedo il di lei ritratto nella Pala, che sarà per farmi e vi riconosco antecipatamente l’onest’ uomo non meno, che il valente Pittore. Per rispondere adunque a quanto ella desidera di sapere, le apporto che l’Altare laterale, che jo faccio fare nella Chiesa di questi P. P. Minori Conventuali di S. Francesco, ha qualche lume, che cade perpendicolarmente sopra l’Altare medesimo, mediante una Finestra posta sopra l’Altare medesimo alta 9 piedi Veneti (un piede veneto corrispondeva a 0,347735 m.). Dal piede della Pala sino al principio della mentovata finestra sono piedi 25. Ma esso riceve il maggior lume dalla finestra della parte opposta, situata a dirimpetto di esso Altare. Questa finestra è dell’ istessa altezza, che la sovraccennata cioè di piedi 9. V’è bensì un’altra finestra grande del Corno del Vangelo, che rende bensì lume alla chiesa, ma poco all’altare. Circa la dimanda, quanto lontano si vedrà l’opera dipinta, questa si potrà vedere in faccia tanto lontano quanto è la larghezza della chiesa, che è di piedi 41. Per fianco poi la lunghezza della Chiesa sino all’Altare è di piedi 60. L’Altare ha intieramente il prospetto di mezzogiorno. La profondità della Capella, in cui viene la pala l’Altare è di soli piedi 2. L’altezza del piano della Chiesa sino al piede della Pala è di piedi 3'/a- Circa ì Santi, che devono entrare nel Quadro, o sia Pala, ella avrà inteso dal P. Piella, che la figura dominante si è San Michele, che è il Protettore della mia Casa, poiché si jo, che tutti i miei portiamo il nome di Michele. L’altre figure laterali sono S. Sigismondo Re di Borgogna, S. Ludovico Re di Francia, e S. Carlo Borromeo, che sono i Santi di noi tre Fratelli, portando jo, che sono il primogenito, il nome di Sigismondo, il secondo che è Colonello d’Infanteria a servizio di S. M. la nostra Sovrana, e che ora sta per marciare in campagna verso la Boemia (s’era all’inizio della Guerra dei Sette anni), quello di Ludovico, ed il terzo, che è l’Arcivescovo, il quale ora si trova il visita della Diocesi di Carintia, quello di Carlo. Se jo non sapessi, eh’ ella, ha molti impegni, che non le permettono d’addossarsi altre opere, vorrei pregarla a nome di mia Moglie, che coll’occasione, ch’ella sarà per ispedirmi la soprascritta Pala, ella v’unisse una piccola Maddonna di suo intiero gusto, genio ed elezione alta di due in tre palmi incirca, e larga a proporzione, affine d'avere anche in Casa un’opera del medesimo insigne Autore, che mi havrà lavorato per la Chiesa di S. Francesco in Città, che del prezzo facilmente converrissimo. Se ciò può essere, ella m’obbligherà a maggior segno, quando nò l’abbia per non detto, pregandola solo a restar persuaso, eh’ essendo io stato sempre singolare ammiratore del mento delle persone, non cesserò mai d’essere con tutta la stima. n • • j' a a i7r/ Di V. S. M. 111.re Lionzia a di 4 Agosto \ /Db». Al Sig.r Gian-Bettin Cignaroli, celebre Pittore in Verona. Dall’ ultima di V. S. M. Ill.re in data dè 15 dello scaduto rilievo le obbliganti espressioni, colle quali ella mi motiva di volere a fronte di tutti l’impegni, che ha, e potrebbe avere, favorire a suo tempo, colla consaputa Immagine della Maddonna, mia Moglie, la quale perciò la ringrazia della finezza, eh’ ella vuol farle. E benché ella si rimetta all’arbitrio mio per quello, che riguarda il premio della medesima Immagine, ciò non ostante m’ avrebbe a maggior segno obbligato, s’ella s’ avesse precisamente spie- 184