Durante l’inverno avveniva il trasporto delle sabbie da Tribussa a Vaifredda e a Val Moisca. Per il trasporto di cento funti di sabbia gl’ incaricati ricevevano una svanzica, cioè un pezzo da venti carantani, che corrispondeva a circa settanta centesimi odierni. Per tagliare gli alberi e stivare la legna gli stessi pigliavano ventotto carantani, per ogni catasta (Klafter). Un uomo arrivava a stento preparare una catasta al giorno. La legna veniva condotta dal bosco alla fabbrica da parte degli operai della vetreria, pagati con una svanzica al giorno. Le bottiglie venivano impagliate dalle donne nella capanna di Loqua, poste in cassoni e trasportate nel deposito di Gorizia, ove venivano vendute all’ingrosso a due carantani 1' una. I primi prodotti delle vetrerie, come accennammo, venivano inoltrati nella Spagna per esportare quei vini nelle Indie. L’attività delle fabbriche triestine di rosoli favorì grandemente 1’ arte vetraria goriziana. Da un calcolo approssimativo risulta che verso la fine del Settecento si producevano a Trieste quasi un milione di fiaschi di rosoli destinati per 1’ esportazione. Nel Goriziano si trovano sparsi tuttora prodotti delle nostre vetrerie ; nelle provincie di Trieste, di Pola e nella Dalmazia esistono pure. Chi sa quanti vetrami, attribuiti per errore ad altre fabbriche, provengono invece dalle nostre ! * Gli scavi iniziati ed eseguiti a nostre spese nel 1914, con lo scopo di rintracciare dei ricordi di questa arte nostrana meriterebbero di venire continuati per riportare alla luce ancora maggiori prove. Sarebbe così possibile di completare la mostra speciale del-l’arte goriziana del vetro nel Museo della Redenzione. * Un circolo goriziano eh’ ebbe molto a coltivare l’arte drammatica e la musica fu quello fondato da nostro fratello Ernesto nel 1898, soppresso nel 1915 dall’autorità austriaca per il suo spiccato carattere italiano e non più ricostituito dopo la guerra. Degli spettacoli, allestiti con fine intendimento d’arte, dal direttore drammatico Antonio Petarin e dal direttore di orchestra Antonio Paulettig al Circolo goriziano Apollo sopravvive ancora il ricordo nei cittadini. Nella sala maggiore del Ristorante Centrale, in Corso Verdi, venne data la sera del diciassette maggio 1902 la prima rappresentazione dell’Azione fantastica, mimo-danzante in un prologo e dieci quadri ideata da Giovanni Cossàr, musicata da Alfonso Deperis, con versi del prologo e delle vii-lotte di Pietro Piani: «Il Cialciùt». Personaggi - Baritono (nel prologo): signor Alfa-Omega - Prima ballerina: signorina Ines Almi - «Il Cialciùt» (primo mimo): signor Ettore Piani. N. 25 ballerine, ballerini e mimi. Danze di bellan-danti (stregoni), folletti, fate, streghe. Coro misto (villotte) dietro scena. Direttore di scena e dei ballabili : maestro R. G. Penso. Concertatore e direttore d’ orchestra : Alfonso Deperis. N. 25 professori d’orchestra. Le scene erano state di' Alfonso Deperis, pmte per la circostanza. C°1 c°pi°ne de « Il Chialciùt » 93