PANNELLI SETTEMBRINI Ritorno da Grado - Il libraio G. B. Logar - Il Convitto Baubela - Verso Monte Grado - Ribolla di Merna - Uve nostrane - Vendemmiale - L’ultimo ballo all’aperto - Un prestigiatore - La Fiera di San Michele - La Cappella del Duomo a Monte Santo - I brindisi di Sior Micel... e quelli degli altri - Il Museo di Dobra - Autografi e giudizi dei visitatori - Il San Michele del Cignaroli - Uno dei Mille - Lo scongiuro d’un’ esorcista. Al principio di settembre le mamme goriziane ritornavano con la balda schiera dei loro figlioli da Grado, dove avevano soggiornato alcune settimane per ritemprarsi ai salutari bagni di mare e sopra quelle miracolose sabbie infocate. Vecchia Grado, come la vedemmo da bambini, quando la sua attrezzatura di stazione balneare non consisteva che di un’ unica e disadorna baracca di legno che serviva contemporaneamente di spogliatoio tanto per gli uomini che per le donne, separati gli uni dagli altri da una semplice parete di tavole sconnesse, di alcune stanze ammobigliate, cedute più per favore che per lucro da Piero Caporal, Nonna Poverina, Giovanna Perossa, Elena Modola, e quando le pietanze locali il broeto de guati fato nel laveze, le capelungbe su la gradela, i sardoni e i anguzei friti ne la fasora, accompagnati dalla verdura della Valle del Podestà, si prendevano nelle osterie All’antica Grado, Al Piemontese, o da Stefanin, vecchia Grado, impregnata di effluvi salmastri e accesa dal più bel colore veneziano, nella poesia delle sue ombrose calli e dei suoi animati campielli, meriterebbe più che un pallido fuggevole accenno... Al sorgere di questo luogo di cura gl’ invidiosi vicini di terraferma non si saziavano mai abbastanza di frecciarla con l’antica invettiva: Grao, beo de fora... con quel che segue e che noi ben volentieri omettiamo ! La sua magnifica spiaggia doveva però aver ragione su tutti i maligni e, alla distanza di pochi decenni, la sua industria alberghiera potersi trovare all’ altezza delle più rinomate stazioni di cura balneare. * Coll’approssimarsi della riapertura delle scuole Gorizia cominciava a ripopolarsi. 11 biondo e sorridente libraio Logar della Via delle Scuole riordinava in quei giorni la mostra dei libri scolastici usati. L’insegna della bottega portava la semplice scritta : G. B. Logar. Gli studenti interpretavano le iniziali G. B., corrispondenti a Giambattista, a modo loro, forse perchè alla fine dell’anno scolastico avevano ricevuto pochi centesimi per i libri, che dovevano ricomperare a maggior prezzo all’inizio della scuola. Tra i primi convitti maschili per gli allievi delle scuole medie va ricordato quello del sacerdote dott. Carlo Baubela in Via delle Monache, con i dormitori nella casa Le-nassi in Via del Duomo. Le spiritose recite dei convittori, che indossavano sul palco-scenico le giubbe e i cappotti alla rovescia, passarono nella storia degli studenti filodrammatici d’altri tempi. 173