Trieste il ventitré dicembre 1813 alla Polizeihofstelle, centro propulsore della polizia metternichiana, di Vienna, che porta il seguente titolo: «Specifica di quegli individui già impiegati sotto il governo Austriaco, i quali per orgoglio, per genio, e per proprio interesse tentarono ogni via per essere impiegati sotto il governo francese : nonché di quelli, i quali non essendo mai impiegati si procacciarono per fas et nefas un impiego dall’ autorità francese, e quindi gli uni, e gli altri, da escludersi, da qualunque impiego politico». Luigi de Pregi, padre di Melchiorre, frequentava nel 1823 1’ università di Vienna. Lo apprendiamo dalla lettera, che in appresso pubblichiamo, indirizzata a Carlo Doliac di Gorizia: «Stimatissimo Sig.r Carletto ! Vienna li 18. Maggio 1823. Avendomi ricercato di Riv(eren)do Cooperatore di St. Ignazio Sig.r Giovanni Mo-zettig di volerli imprestare per qualche tempo il secondo tomo dell’ Istoria universale del Professore Wikop; così La prego, caso eh’Ella in adesso non l’adoperasse, di volerglielo cedere. Nel mentre che prego di voler significare gli ossequiosi miei complimenti al Suo Sig.r Papà, ed i cordiali saluti alle Fraili Sue Sorelle sono con tutta stima Suo divotissimo Luigi de Pregi». Presa la laurea, passò in seguito quale rettore della pretura di Albona, ove vide la luce suo figlio Melchiorre. * Ci è gradito di poter poter pubblicare alcuni importanti documenti, dalla cui lettura ognuno può dedurre, senza bisogno d’inutili commenti, le condizioni politiche di Gorizia dopo il Sessantasei e d’apprendere i particolari del fatto, ch’ebbe per conseguenza la severa condanna del nostro patriotta. Ecco, per primo, la sentenza pronunziata dal Tribunale provinciale di Trieste il primo maggio 1869 : « In nome di S. Maestà l’Imperatore ! L’ I. R. Tribunale provinciale in Trieste in esito al dibattimento tenutosi li 30 aprile e 1 maggio 1869 sotto la presidenza dell’ I. R. Consigliere Barone Gorizutti coll’intervento degli I. R. Consiglieri de Braunizer e Dott. Defacis, del segretario aggiunto d’Appello Cavaliere Tschabuschnig e dell’aggiunto Negherbon quali giudici e dell’ I. R. Procuratore di Stato Consigliere Sbisà e dell’ ascoltante Stimpel quale protocollista contro Melchiore de Pregi fu Luigi, assistito dal difensore Avvocato Dott. Tonicelli, posto in istato d’accusa col conchiuso dd. 17 aprile 1869, N. 154/1324 per crimine di alto tradimento contemplato dal § 58 c. Cod. Pen. punibile a sensi del successivo § 59 lett. c. ha giudicato: L’ accusato Melchiore de Pregi fu Luigi nato in Albona, d’ anni 26, cattolico, celibe, commesso ai civici dazi di Gorizia viene dichiarato reo del crimine di alto tradimento contemplato dal § 58 lett. c. punibile ai sensi del § 59 lett. c. Cod. Pen. e perciò condannato con applicazione del § 286 Reg. P. P. in via di straordinaria mitigazione al carcere duro per anni cinque, inasprito in sostituzione dei ferri con tre giorni d’isolamento alla fine di ogni semestre ed al pagamento delle spese processuali ed alimentari sotto le vicende di legge. Trieste, li 30 aprile 1869. Motivi. Considerato essere legalmente provato a mezzo di molti giurati testimoni, che per le informazioni dell’Autorità politica e per 1’ esistenza in giudizio di molti esemplari del corpo di colpa, che nella mattina del 21 febbraio a. c. si trovavano affissi ai muri e sparsi negli atrii delle case e nelle botteghe della città di Gorizia molti proclami stampati, diretti ai 168