« Sessione dei 2. Maggio 1891. 258. Reverenziale del Signor Assessore Giuseppe Pollini con cui insinua d' aver fatta la visita dei vagabondi col solito personale in seguito all’ ordine rilasciatogli nella notte dei 28. entrando nei 29. scorso aprile, in qual incontro ritrovò Giacomo Cristofoli in casa di sua abitazione nativo di Stato veneto senza passaporto, con averlo fatto arrestare. Così pure un certo Girolamo Compagnin di questa Città, il quale era a dormire in una camera nell’ osteria Trobiz ove erano diversi letti, nei quali dormivano due ragazze di professione testoresse. In vista della relazione s’esaminò il sud.o Cristofoli coram Mag. e si rilievo questo essere lavorante Sarto nella bottega del quondam Giuseppe Presig da più d’un anno come giovane onesto, e perciò si lasciò in libertà. Riguardo il Compagnin per il corso di 4. notti dormì nell’osteria Trobiz a motivo che fu licenziato della Casa dove abitava prima, e si trovò infatti che dormiva in letto separato. Fù poi avvertita l’ostessa di non lasciar dormire in quelle Camere dove dormono le Donne non ammogliate. Si avvanzi perciò rapporto al C. R. Commissariato Circolare in seguito al citato ordine ad hoc ». Un altro ricordo che, a parer nostro, potrebbe stare in relazione col corpo civico, è un affresco con la data 1 794, sulla facciata della casa segnata col numero venti in Riva del Castello, rappresentante Santa Barbara in una bella cornice di stucco. Non è da escludersi che ivi fosse a quei tempi la sede del comando e l’oratorio del corpo civico. * Nel Museo della Redenzione a Gorizia viene conservato un acquerello, copiato da B. Mattioni da un dipinto di V. Cristofoletti, il quale riproduce i militi goriziani nelle divise usate dall’ anno 1784 sino a tutto agosto 1802. Dopo quest’ ultimo anno la divisa deve aver subito dei cambiamenti radicali, abbandonando anche le parrucche, adottandone una che ricordava quella dei granatieri e dei cacciatori di Napoleone. Nulla ci consta del come si comportasse la milizia urbana durante il turbinoso periodo delle guerre napoleoniche; una lunga parentesi prodotta dalla mancanza di ogni notizia ci occulta la vita di codesto corpo d’armati sino l’anno 1827. Ciò che si sa è eh’ era composto dello stato maggiore e di tre compagnie di militi : la prima di granatieri, la seconda di fucilieri, la terza senza divisa e dalla banda musicale. Codesto corpo, come vedremo in seguito, era formato di cittadini di ogni ceto. Mobilio dell’ intendente napoleonico barone Angelo Calafati 139