A voi che foste il generoso iniziatore di tale proposta, mandiamo dalle rive del-l’Isonzo una schietta parola di viva gratitudine; mandiamo la preghiera di ricordarsi di noi; ed 1 tempi speriamo, non son lontani, che l’Italia, se vuol essere nazione libera e forte, cancellerà le onte di Custozza e di Lissa. Gorizia nel Giugno 1868 Pei Goriziani - Il Comitato». * « Bel girate, 29 Agosto, 1868 Egregi Cittadini Da molto tempo ho ricevuto il vostro indirizzo, ma dovetti ritardare la risposta onde assicurare il ricapito. 10 vi ringrazio con tutta l’anima per il dono carissimo, che starà nel tesoro delle memorie di famiglia. Benché convinto che l’adempimento del dovere non meriti così splendida ricompensa, ne fui profondamente commosso, e trovo nel prezioso documento uno di quei conforti, che compensano le amarezze delle politiche lotte. Imperocché la vostra generosa parola esprime il concetto di una nobile Provincia, oppressa ma non fiaccata dalla dominazione straniera. Questo sublime esempio di fede nazionale, che non vacilla nè per memoria di crudeli disinganni, nè per stanchezza di continui dolori, - è un tributo di affetto che attesta il vincolo indissolubile della parentela, e la solidarietà del dovere collettivo. Ricordato così dalle Provincie schiave alle libere, è pure affermato dal progetto di Legge che presentai con molti altri Colleghi, poiché esso consacra il principio unitario, che è il fondamento giuridico dello Stato: col sottrarre 1’Emigrato all’arbitrio salva il diritto nazionale dalle offese. 11 vostro infortunio è danno comune, - e sarebbe anche vergogna nostra se dimenticato. Ma ciò non è; pur quando l’egoismo inspira gli atti di un Governo, non può corrompere la coscienza di un popolo. Esso sa che le Provincie che ancora gli mancano, sono gli sbocchi più facili alla rapina dello straniero, e che rivendicandole ricupererà l’onore nell’interesse della difesa. Ricorderà i loro patimenti e le ardite dimostrazioni non comprese dalla violenza, nè placate dalle lusinghe, - e la cooperazione presa ai lutti, alle glorie, alle battaglie della Patria Italiana. La causa vostra è dunque anche sua, - ed io mi auguro di poterle consacrare non solo la parola, ma la vita. Accogliete, o benemeriti Cittadini e degni interpreti del pensiero nazionale, un fraterno saluto dal vostro Devoto Al Comitato di Gorizia. Benedetto Cairoli». 76