Una nube grigia dai leggeri riflessi di luce frastagliata, separa i piedi del Santo, lo preserva dal contatto col re dell’ Averno e conferisce al gruppo alcunché di attenuato e di mistico. Lucifero schiacciato a terra ci viene presentato con un arduo scorcio, degno del disegno e del colorito del grande artista. Egli è carponi, tenta di rialzare il capo con la sinistra, mentre la destra vuol aggrapparsi con uno sforzo supremo. Vedi la contrazione, l’inturgidirsi dei muscoli in tutta la loro vigoria: le bronzee carni fremono violente e spasmodiche quasi a sprizzare il sangue, che già tenta arrestarsi. Sbatte e attorciglia la coda come serpe ferita e nelle sue spire agitate dà movimento di linea, vita alla composizione. 11 bambino che sorregge il manto di San Sigismondo vien distratto dalle sue mansioni, guarda fiso il demonio e, sull’ e-sempio del bambino della pala tizianesca di Cà Pesaro nella Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia, ravviva la scena e porta i sentimenti, i timori e le gioie dell’ infanzia nella scena violenta e terrificante della repressione della morte. A destra di chi guarda, la figura di San Sigismondo, in un’ estasi fidente alza lo sguardo all’Arcangelo Michele, si sente puro e colle braccia al petto offrendosi invoca la protezione da lui sempre sperata. Evvi nell’espressione di questo volto un poema di serenità, come può venir effusa soltanto da un’anima buona e leale. 1 muscoli facciali e cervicali ci danno la impressione dell’ asceta. Il manto rosso con la pelliccia di zibellino è trattato squisitamente in tutti i suoi particolari, così in luce come nell’ ombra, le pieghe sono armoniose non stucchevoli, e naturali, come a tal veste si competono. A sinistra, la figura di San Lodovico, re di Francia, attratta dalla lotta violenta, è tolta dalla contemplazione e rivolge lo sguardo verso Lucifero. La figura marziale abbandona la rigida positura abituale, per conservare la calma, che si addice a chi si trovi al cospetto del Divino. L’ armatura, a riflessi azzurrini dell’acciaio brunito, è trattata con sicurezza di colorito. L’effetto è mirabile, il quadro ne acquista grande efficacia e supera in ciò altri congeneri. Un Albero genealògico degli Attimi» - Da un dipinto ad olio 181