Ancóra voci gravi « Ma di dove deve arrivare? » « Da Vladivostok. » « E come mai, con tanta difficoltà di trasporti, può avere un’automobile dall’estrema Siberia? » « Questione di bakscisch. » Circolano ovunque voci della incredibile corruzione in tutti gli strati sociali. Si afferma che le forniture militari si effettuano attraverso intemediari numerosi ed avidi, che si giovano correntemente anche di ballerine o amiche di gran-duchi. Ricevimento al Municipio. Discorsi. Discorsi. Sabato, io febbraio. Di nuovo al Cremlino. Ammiro chiese ed edifìci di architetti italiani, esempi magnifici di un’arte dovuta ai nostri, diffusa a Mosca ed in Russia. Qui al Cremlino lavorò il mio Aristotele Fieravanti, bolognese, che da coniare monete passò a fondere cannoni, da costruire cattedrali passò a lavori strategici, e divenne capo dell’artiglieria nella campagna contro Tver. Nelle sale terrene del palazzo imperiale, costruito dal veneziano Rastrelli, vediamo molte casse trasportate da Pietrogrado quando colà si temeva l’avanzata tedesca. Ci dicono che si trovano qui anche casse di oggetti preziosi provenienti dalla Romania occupata. Ricevimento dato in nostro onore dalla colonia polacca. I Polacchi si rendono conto delle simpatie italiane verso la Polonia. Mi narrano che il console italiano, noto per i suoi sentimenti in tal senso, doveva pronunciare ad un recente banchetto un discorso; ma ricevette avviso di non farlo. E il presidente del banchetto polacco fece questo brindisi: « Bevo al console italiano, ringraziandolo per il discorso che non ha potuto pronunciare ». Anche qui aspre e gravissime voci contro il Governo. M., un bolognese da sedici anni a Mosca, mi dice che i recenti avvenimenti connessi a Rasputin hanno mutato l’unanime sentimento popolare verso lo Zar; che, prima venerato quasi come un Dio, ora è generalmente disprezzato e detestato. Sono invitato ad un tè in un palazzo presso la Porta Rossa