Rapporto sulla missione in Russia la Russia non abbia possibilità di sbarco o di trasporti superiori a due milioni. I temi che furono proposti all’esame della Conferenza politica non rivestirono alcun speciale significato. Essi contemplarono tutte le principali questioni internazionali di interesse attuale, ma dettero l’impressione di essere stati posti non per risolvere alcun problema urgente, si per dare comunque materia di lavoro alla Conferenza. Circa la Grecia, di fronte ad un tentativo franco-russo di provocare il conferimento di più larghi poteri al generale Sar-rail, prevalsero poi, in séguito al fermo atteggiamento del ministro Sci aloja, i concetti che guidarono le decisioni di Roma. Ma anche qui come a Roma si palesarono le divergenze d’apprezzamento delle Potenze, che si riferirono alle condizioni delle rispettive rappresentanze in Grecia, per le quali si accennò ad una sostituzione contemporanea dei quattro ministri. Circa gli Stati Uniti si riconobbe la questione non essere ancora matura per un utile esame. Circa il Giappone fu riconosciuta bensì la opportunità di un suo intervento bellico, specificandosi anche la efficacia di un suo concorso di 50 mila uomini al Golfo Persico, ma la Conferenza, che, quantunque costituita da uomini di Governo, anche qui, come in altre questioni, si mostrò assai dubbiosa dei suoi poteri, si limitò a concludere con una raccomandazione generica ai Governi. Oggetto di lunghe discussioni e di una risoluzione, fu ciò che impropriamente si disse la creazione di un organo politico-interalleato per l’alta direttiva della guerra; ma anche qui si tratta di una raccomandazione ai Governi acciocché tengano più frequenti riunioni. Nella discussione, in cui furono chiarite le difficoltà esistenti perché questo istituto risulti effettivamente un rapido organo deliberativo, apparirono altresì le speciali difficoltà che incontra, per la sua rappresentanza, la Russia; difficoltà a cui non sembrò estraneo il fatto che il signor Sazonoff non desidera essere diminuito, nella sua qualità di ambasciatore a Londra, da un maggior plenipotenziario russo che si stabilisca in Occidente. Il ministro Scialoj a espose le difficoltà costituzionali che si hanno per il funzionamento di questo istituto. Tali difficoltà furono riconosciute da tutti. Ma tutti convennero che l’Intesa dovrebbe rimediare, per quanto è possibile, a questa inferiorità che essa ha, nella rapidità delle decisioni e nelle direttive del Comando, di fronte al blocco delle Potenze centrali. 8.