Indignazione italiana 331 Lloyd George. I lavori non sono ancora terminati. Vi è un territorio in disputa tra Austria e Jugoslavia. Wilson. Come tratteremo queste cose? Sarebbe meglio andare oggi al Quai d’Orsay, e discutere e decidere la cosa alla presenza dei ministri degli Esteri. Lloyd George. Sarebbe meglio finire prima la questione di Smirne. (Si concorda di riunirsi nel pomeriggio di oggi in casa del presidente Wilson, alle 15.30, per trattare di Smirne ; e poi al Ouai d’Orsay, coi ministri degli Esteri, per esaminare le frontiere dell'Austria.) Nel ritornare all’ “Edouard VII”, Orlando mi dice: « Stamane, andando, ritenevo aver raggiunto l’apice dello sconforto; ora, mi accòrgo che mi ero ingannato ». Sonnino, informato di quanto è avvenuto stamane ai Quattro, non nasconde la sua amara indignazione. Ne parlo ad un ammiraglio italiano, che esclama: « In questi Paesi alleati io voglio tornare col biglietto d’alloggio! » Orlando e Sonnino vanno alle ore 14.30 da Lloyd George. Sonnino rammenta a Lloyd George che Smirne, secondo gli accordi del 1917, era assegnata allTtalia. Lloyd George. Sì; ma ora quegli accordi non sono più validi. È mancato l’assenso russo. Voi d’altronde avete occupato molti punti. Sonnino. Rimane sempre il Trattato di Londra. Lloyd George. Non potevate eseguire sbarchi senza avvertirne gli alleati. Noi abbiamo sempre avvertito (1), ed anche stamane, per Smime, abbiamo avvertito il signor Orlando. (1) Come realmente fu trattato questo affare di Smirne dagli alleati, i loro colloqui con Venizelos, il loro desiderio di metterci di fronte al fatto compiuto per l’Asia Minore (6, 7, 10, 11 maggio), appare dal Diario del maresciallo Henry Wilson, Londra 1927, 11, pp. 188 e segg. Cfr. anche R. S. Baker, W. Wilson and World Settlement, 11, p. 191 e segg. che definisce questo uno « sporco affare » ed « il più vergognoso intrigo della Conferenza ».