La prova nel Libro bianco tedesco 23 sto) appena pubblicato il Libro Bianco tedesco, nel renderne conto a Roma, Bollati telegrafava (5 agosto): “ Nel Libro bianco che è stato ieri presentato al Reichstag, dopo una breve esposizione dell’attentato di Sarajevo e delle circostanze che l’hanno preceduto e seguito, il Governo germanico si esprime nei termini seguenti: Stando cosi le cose l'Austria-Ungheria doveva dirsi che non era compatibile né colla dignità né colla sicurezza della Monarchia l'assistere inattivamente a quanto si tramava al di là delle frontiere serbe. Il Governo i. e r. ci informò di questo suo modo di vedere e chiese il nostro parere. Con tutto il cuore noi potemmo esprimere all’alleata la nostra concordanza col suo apprezzamento della situazione e assicurarla che una azione che essa ritenesse indispensabile per porre fine al movimento in Serbia diretto contro la integrità della Monarchia avrebbe avuto la nostra approvazione. Nel fare ciò noi ci rendevamo ben conto che la evenutale azione bellica dell’Austria-Ungheria contro la Serbia avrebbe provocato l’intervento della Russia e potrebbe quùtdi in conformità del nostro dovere di alleata implicarci in una guerra. Ma noi non potevamo, di fronte ai vitali interessi dell’Austria-U ngheria che erano in giuoco, né consigliare al nostro alleato una remissività incompatibile colla sua dignità, né negargli il nostro appoggio in questo grave momento. Lo potevamo tanto meno in quanto che anche interessi nostri erano sensibilmente minacciali dagli incessanti intrighi. Se ai Serbi fosse stato più oltre permesso coll'aiuto della Russia e della Francia di minacciare l’integrità della Monarchia, ciò avrebbe avuto per conseguenza la progressiva rovina dell’Austria-Ungheria e la sottomissione di tutto lo slavismo sotto l’egemonia russa; in séguito a che la situazione detta razza germanica neU'Europa centrale sarebbe divenuta insostenibile. Una Austria-U ngheria moralmente indebolita piegante sotto la invasione del panslavismo russo non sarebbe stata più per noi un alleato col quale potessimo contare e sul quale potessimo fare assegnamento come dovevamo farlo di fronte all’attitudine sempre più minacciosa dei nostri vicini d'O-riente e d'Occidente. Noi lasciammo quindi all’Austria-Unghe-ria completamente mani libere nella sua azione contro la Serbia. Tutto ciò è talmente chiaro che non occorre alcun commento per dimostrare che l’azione deU’Austria-Ungheria è stata preventivamente concordata con la Germania anche in previsione delle complicazioni guerresche che ne potevano derivare. La sola limitazione a questo preventivo accordo è espressa nella frase: « ai preparativi per tale azione noi non abbiamo preso parte ». Questo io ho detto stamane a Jagow;