23° Sonnino e le ragioni strategiche Sento la solennità del momento e devo parlare con tutta la gravità che è necessaria: ho abbordato questo soggetto nello spirito più amichevole; le conclusioni a cui sono giunto sono le conclusioni di chi vuol servire gl’interessi italiani e non di chi vuol combatterli. Sonnino. Mi riferisco al punto nel quale il presidente ha detto che io ho dato ragioni strategiche per l’assegnazione della Dalmazia all’Italia. Il presidente ha detto che egli non potrebbe ammettere queste ragioni strategiche per lo stabilimento del nuovo ordine. Debbo dire che noi non abbiamo mai chiesto condizioni di vantaggio strategico per qualsiasi eventuale offensiva; ma unicamente condizioni indispensabili di difesa e di sicurezza. Non abbiamo aspirazioni aggressive verso nessuno, ma unicamente quella di por riparo al fatale destino riservato fin qui all’Italia, aperta a tutte le aggressioni altrui. Anche con le garanzie teoriche di una Lega delle Nazioni una piccola flotta avversaria potrebbe celarsi dietro le isole dell’altra costa dell’Adriatico, e di là sfidare qualsiasi Lega delle Nazioni. Ciò è stato provato anche durante l’attuale guerra. Se la flotta dell’Intesa avesse potuto incontrarsi con la flotta austriaca, essa la avrebbe certamente distrutta; ma non lo poté, nonostante la sua grande superiorità unitaria. Se non si attribuisce all’Italia la costa che richiede, ciò significherebbe lasciare aperta una tentazione a chi voglia attaccarci; e sarebbe anche una tentazione per l’Italia di farvi la guerra per levarsi una volta per sempre definitivamente da una tale situazione di pericolo e di inferiorità. È certo che per quanto la Lega delle Nazioni possa creare una situazione analoga a quella interna di uno Stato civile in cui soccorrono alla difesa del cittadino i tribunali e la polizia, voi dovete anche dare al cittadino modo di serrare la porta di casa. Questa è la nostra situazione e perciò non possiamo fare a meno di quanto chiediamo. Circa i Balcani noi abbiamo tutto il proposito di stare all’infuori delle loro questioni. La Dalmazia, specialmente la parte settentrionale che chiediamo, è assolutamente fuori dei Balcani. Tutte le sue relazioni economiche e culturali gravitano verso la parte italiana dell’Adriatico. Ciò spiega