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MDXX, SETTEMBRE.
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   la cadena, cussi suplicava questo segno fusse fato iti lui, con molle parole ben dite a proposito. Poi laudò Hironimo da Canal suo secrelario, qual era lì presente, che ben si havia portato etc. Et compito, vene zoso di renga : laudato de more.
113	Die 6 Septembris 1520. In Rogatis.
        Sier Antonius Condulmario, sier Gaspar Maripe-tro, sier Marcus Mauroceno sapientes super aquis.
        Dovendosi cum ogni studio et diligenlia cercar de lontanar de le pallude nostre le aque dolce, le qual messedandose con le salse producono non solimi canedi et pessimo aere, ma etiam aterano, fu ne li preteriti anni serate le aque dolce a Margera et falò uno alveo novo cum il suo arzere, sperando do verse migliorar, come in effelto doveva esser; ma perchè tal clausura fu fata molto propinqua, ita che ha streto le aque salse, et i canali che vanno verso Me-slre sono persi, et quodpejus est ditti arzeri sono fati di terreni sì lezieri da Margera a Liza Fusina che per ogni minima inondation rompeno,etde dila opera sono roti e conducono terreni ne le Lacune nostre ita che quodammodo est error pejor priore, e sia ben a proveder per la indennità di dille Lacune nostre el cercar de lontanar le acque dolce più sia possìbile e dar fomento et corso a le aque salse, 1’ an-derà parte : che cum il nome del Spirilo Santo el sia fato uno incavamento principiando tra pertege 50 di sotto el ponte de Botenigo et dove se conzonze el fiume vien da Miran et la Brentella nel Botenigo, che sarà da zercha miglia do e mezzo lonlan da le aque salse, dove meglio vegnirà a corresponder cimi l’opera si ha a far de la Brenta fin dicti luogi, andando poi recto tramite fino al canal di san Lorenzo di Mestre, che è cavamento di pertege 2011 da quella latitudine et profondità che sia capaze a condur le aque, insieme con li ingenieri che sopra questo sarano deputati parerà, dovendo poi scorer dita aqua per el dito alveo di Mestre; et aciò quella possi meglio discorer verso el Dexe, sia cavata la fossa chiamala la Desfena che è de là da Mestre per condur le diete aque al Dexe, et de basso serar le aque al loco predicto dove se principierà el dicto cavamento, nec non al ponte di Margera. Et perchè, facto dicto cavamento et serali ditti due lochi, tutti li canali del Botenigo et cavamento de Margera e Liza Fusina re-stariano sechi senza acqua, sia preso che ’l sia aperto el Caro, et tutte le boche di canali aziò le aque salse vadino suso quanto più le pono, et habirio più corso
 a le Lacune nostre, et siano causa de extirpar lutle le canne nassute sì nel dicto alveo novo come in ditti 113* canali, che sarà total benefìcio non solum di le Lacune nostre predile, ma etiam purificazion de l’aere di questa nostra cità. Nec non sia cavata la fossa chiamala la Gradenica, la qual è apresso la slrata recto tramite fino al canal di san Lorenzo di Mestre.
    Et da mo’ sia preso : che in primis et ante omnia principiar si debia el dillo cavamento novo di le pertege 2011 cum li arzeri polenti da resister da quella banda a le aque dolze che penetrar non pos-siuo in la lacuna nostra, et similiter che da quella banda fortificar et reparar se debia li arzeri de la Brenta per il medemo effeclo, et similiter la De-slena che va a la via del Dexe, come di sopra è dicto.
 Quo facto, remover se debia el Caro el l’arzere dove è fundato esso Caro de Margera per aprir la via a le aque salse, et non prima per alcun modo : dechia-rando che tutte le terre che al presente non sono lavorate non se possino redur a cultura, ma rimangino tulle a pradi, dovendose però obturar et stro-par tutte le gore et sboradori che cadauna di dite terre lavorate havesseno, le qual butasseno in alcun de li canali preditti, cussi da la banda del Botenigo verso Mestre, come da li arzeri de la Brenta fino al Botenigo, da la dita cava in zoso verso le acque salse, aziò non sia dannificaia la Laguna uostra, sotto irremissibel pena de perder le terre, le qual ipso facto se intendine esser confiscate in la Signoria nostra, un terzo de le qual sia de li acusador e li doi terzi de l’olìcio nostro sopra le Aque, da esser convertito el tracio de quelle a beneficio di la Lacuna nostra. Et siano tenuti li Savii nostri sora le aque presenti e futuri circha diete pene a exequir la presente deliberatici), sotto debito de sacramento et pena di ducati 500.
              De parte . . 121
           De non ... 17
             Non sincere. 17
    A dì 8. Fo la Madona. La Signoria andò a mes- 114 sa in chiesia di san Marco, vicedoxe sier Andrea Mudazo, con lo Legato dii Papa episcopo di Puola, l’orator di Franza domino Francesco Bosso, Foratoi* di Ferara e l’orator di Mantoa, el compita, non fo alcuna lelera.
    Da poi disnar, non fo nulla, li Savii si reduseno poi vesporo. In questa notte passala fo grandissima fortuna di vento, adeo alcune barche andavano a