Questo capitolo dovrebbe più esattamente intitolarsi Preliminari del Trattato di Pace con l'Austria e contiene frammenti del mio Diario che muovono dal giorno 2 maggio, in cui avemmo notizia a Roma che alleati ed associato avevano convocato, senza prevenirci, gli Austriaci, per rimettere loro le Condizioni di Pace ; e termina nel giorno 2 giugno, in cui tali Condizioni, 0 brani di esse, furono effettivamente consegnate agli Austriaci a Saint-Germain-en-Laye. Quando la convocazione agli Austriaci parti, firmata da Clemenceau, a nome del Consiglio supremo e delle Potenze alleate ed associate, nessuna delle Condizioni di Pace con l'Austria era stata discussa dal Consiglio supremo; 0, se lo fu, l'Italia, come per la convocazione, non ne aveva avuto nessuna conoscenza. Ritornata la Delegazione italiana a Parigi, il 7 maggio, quello stesso giorno furono consegnate le Condizioni di Pace alla Germania. Finita l’adunanza coi Tedeschi, allo stesso Trianon Palace, i Quattro si riunirono, e Francia e Inghilterra partirono tra loro il ricco bottino coloniale germanico. Dopo di che, come già nel mattino, in un ritaglio di tempo, fu deciso di iniziare la discussione delle Condizioni di Pace con l’Austria. Il principale interesse della Francia, dell’Inghilterra e degli Stati Uniti alla Conferenza della Pace era ormai esaurito. Wilson e Lloyd George desideravano lasciare al più presto Parigi, dove solamente e principalmente li tratteneva la necessità di conoscere se la Germania avrebbe, oppur no, firmato le condizioni imposte. Fu durante tale incertezza, e durante lo studio dei problemi che un rifiuto tedesco avrebbe implicato, fu durante l’esame saltuario e parziale della situazione in Turchia ed in Russia, che si formularono le condizioni da imporsi all’Austria. Fu-