] Carlotti 69 non potrebbe trascurarne i vitali interessi senza farsi condannare dall’opinione europea ». Carlotti ha risposto che « un solo sguardo gettato sulla carta dell’Adriatico fa evidente la disparità strategica delle due coste, dimostrata anche storicamente fin da quando Roma stessa, arbitra assoluta del mare, a malapena poté aver ragione di un pugno di pirati illirici riparati nel dedalo insulare che lungheggia la Dalmazia, e nei suoi porti sinuosi; e dimostrata ancor meglio ai tempi nostri dalla stentata ed inefficace azione delle flotte alleate in quelle acque ». Carlotti ha poi aggiunto che « a prescindere dai diritti storici, a tutti noti, l’Italia si è affermata in quelle regioni con introdurvi una civiltà che sopravvive nella coscienza, nei costumi e nella lingua dei principali centri, ove gli edifici stessi ne fanno testimonianza. L’Italia deve dunque tener conto delle vivissime pressioni della sua opinione pubblica, che non vuole dimenticare i discendenti degli antichi e gloriosi pionieri della sua civiltà. La Serbia ha reso indubbiamente grandi servigi alla Triplice Intesa; ma di ben altra importanza sono quelli che l’Italia può recarle col suo intervento, al quale però non saprebbe indursi se non le venisse garantita nell’Adriatico la posizione che le è stata sino ad ora contesa ». Venerdì, 26 marzo. Imperiali telegrafa che Grey lo ha convocato ieri. Grey gli ha detto di aver impostato cogli alleati la questione nei semplici termini seguenti: o accettare le condizioni italiane, o rinunciare definitivamente alla cooperazione dell’Italia. Però, per il caso la Russia opponesse un rifiuto definitivo a causa della Dalmazia, Grey ha escogitato « una soluzione che, pur dando ragione al nostro interesse primario di assicurare la nostra posizione in Adriatico, e garantendoci contro ogni pericolo futuro da parte di chicchessia, tenga conto dei desideri slavi di non essere rinchiusi, ed esclusi da ogni possibilità di sviluppo commerciale ed economico». Si tratterebbe in conclusione di lasciar Spalato alla Serbia, attribuendo allTtalia Zara e Sebenico, con le isole indispen-