i6o Il Comitato militare interalleato [6 NOV. sogna, in primo luogo, che noi conosciamo esattamente i fatti; ciò che finora non è. Siamo rimasti stupiti della divergenza esistente tra i fatti, quali erano conosciuti da noi in base alle nostre informazioni, e quali sono quelli che ci ha esposti il generale Porro. Io temo che i fatti esposti dal generale Porro siano purtroppo veri. In ogni modo, non è il caso di presumere che non lo siano. La situazione richiede una rapida decisione. Intanto noi abbiamo una opportunità per accertare la situazione. Noi siamo d’accordo per la istituzione di un Comitato militare permanente interalleato, ed il Governo italiano ci ha detto di volervi nominare il generale Cadorna. Noi vi abbiamo nominato il generale Wilson ed il Governo francese il generale Foch. Questi possono senz’altro mettersi in contatto coi capi dell’esercito italiano, per accertare qual è la situazione. Dopo accertatala, il Governo italiano ed i Governi alleati potranno prendere le loro decisioni. Qualunque cosa sia necessaria per salvare l’Italia sarà fatta. Noi siamo limitati però dal fatto che per trasportare le truppe esistono solo due ferrovie, e che pertanto occorre tempo per far giungere i rinforzi. Le divisioni che abbiamo già deciso inviare giungeranno entro il 20; per quel tempo saranno noti gli accertamenti e le ulteriori decisioni dei Governi. Noi abbiamo fiducia che l'Italia, frattanto, farà tutto il possibile. Ricordo quanto ha fatto la Francia quando il nemico era a venti miglia da Parigi. Occorre mandare al fronte quanti più armati è possibile, prenderli assolutamente da ogni dove. Noi non tocchiamo questo tema dal punto di vista di concedere favori all’Italia, ma perché ad essa ci lega una piena e perfetta comunità di interessi: l’interesse dell’Italia è il nostro. Painlevé. Le parole del signor Lloyd George traducono esattamente il pensiero del Governo francese. Voglio però confermarle io stesso con le mie proprie parole. In nome del Governo francese dichiaro che sono venuto con sentimenti fraterni per assistere il nostro alleato in pericolo. Non può entrare nell’idea di alcun uomo francese responsabile il mercanteggiare quello che si deve fare in questa circostanza. Quando giunsi al potere dissi che era necessario stabilire l’unità del fronte occidentale. Fu necessario far ciò nella tempesta. Come francese e come presidente del Consiglio