17 MDXX, LUGLIO. 18 milia, a la qual cossa è sier Marco Contarmi qu. sier Zaearia el cavalier, camerlengo di Comun, qual si porla excelentemente con contento et sodisfation di tutti, per il che il Colegio è contento compi lui di pagar ditto imprestedo, licet le'leze vogli si cambi con li Camerlengi di sopra : merita grande laude el comendatione. Fo audito da li Savii daspersi el signor Janus di Campo Fregoso venuto in questa terra, per letere scripte a li rectori di Padoa a di 2 di l’instante, aziò informi dii borgo di Candia zercha le fortificatione di quello, come fu mandalo per la Signoria nostra a sopra veder zìi do anni, et disse la sua opinione; et aldìto sier Jacomo Dandolo dotor, el cavalier, fo capitano in Candia, quali concluseno che è bon fortifi-char prima la terra che il borgo etc. Sichè il primo Pregadi expedirano. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice. Fo espe-dito quelli zentilhomeni relenli per conlrabando, videlicet sier Candian Bolani di sier Francesco et sier Hironimo Cocho di Sier Alvise et.....che i compiano mexi do in prexon, et siano privi del Ma-zor Consejo per mexi 6. Item, li Cai di X messeno una parte la qual si ha a publicar in Pregadi e in Gran Consejo: che de cwtcro a le condanason de li Censori non si possi far gralia per il Consejo di X. Nolo. L’altro eri in Colegio fo aldito il conte Mercurio, qual è sta reconduto di .novo con 50 ho-meni d’arnie in tempo di paxe et 100 in tempo di guerra, et ducati 1000 a l’anno per la sua persona, il qual voi aver una lanza di più, che saria 80 ducati a l'anno. Item, veder i so’ conti, et quello è debilor scontar in l’ultima paga di l’anno. Item, voi una caxa a Treviso, atento quella in caslelo, sta Zuan Maria capo di bombardieri, par non se li voy dar per esser propinqua a la caxa di le artelarie. Fo scrito al rezimento di Corphù, non avendo arma la galia do li soprastazi et non la armi più. Item scrivi a la Zefalonia a sier Berluzi Contarmi provedador al Zante, a sier Sa badili Contarmi provedador a Napoli di Romania, a sier Andrea Contarmi Baylo e capitano, in li qual lochi etiam si dovea armar galle, non armi più. Fo scrito a sier Zuan Moro capitanio di le galie bastarde, qual fo mandato in Cypro, come non stii legato al palo, ma mandi di quelle galle ha con lui atorno Y ixola a inquerir di corsari eie. l'O scrito a Padoa. come el vien de lì el conte Mercurio per far residenlia li, però li provedino di alozamenti. I Diarii di M. Sanlìto. — Toni. XXIX. Fo scrito al conte Carlo Malatesta di Sojano, che essendo venute bone nove di Constantinopoli zercha l’armata turchesca, debi soprastar il suo venir in questa terra e licentii le zurme ha trovato per armar de la galla etc. Il qual Conte era andato in Ancona per trovar zurme. Aviso venuto di Franta al magnifico missier Pietro Montemrrlo regio scnator, date a dì 7 Zugno. Marti, che fo il 5 dii mexe di Zugno, il re d’In-galtera vene da Calcs a Guagni insieme con la Regina e tutta la corte. Io andai a vederlo venire e quasi tutta la sua corte venite inanli. Quando lui zonzete, aveva zercha 50 zentilhomeni seco, li altri erano davanti, et con lui li erano Moreta et Birone, quali ragionavano insieme. Esso Re era sopra uno corsiero baio e haveva indosso uno sajo di brocalo coperto di raso cremesin lutto tagliato, et uno capetelo in testa fornito di penne negre; è uno bellissimo Re così di facia come di persona, con la barba rossa, e dii volto assomiglia a missier Joan Cristoforo Troto. Apresso a lui li era la Regina a cavalo sopra una chinea con quattro damixele, et poi la sua leliga d’oro rizo con G corsieri, e poi damixele et cussi li erano tre carele coperte tutte de oro di tre colori e damixele erano in tutto 70, e li è la regina Maria che fu moglie dii re Lodovico di Franza. Apresso le damixele, li erano tutta la guardia dii Re, zoò 200 arzieri, la mila arzieri e l’altra mila alabardieri, con li sajoni di veluto verde el raxo bianco e il busto de li sajoni coperti come li nostri a l’arme dii Re, vide-licet una roxa con la corona di sopra. Il Mercore, circa a le 20 bore, il Re anglese montò a cavallo con qualche 50 arzieri et 100 zenlilhomeni, et andò a le lizze dove si delie jostrare, e havea seco G corsieri con li fornimenti di veluto cremesiuo tutti coperli a roxe d’oro ballilo et campanele, belle cosse a veder, e quando fu a le lizze, esso Re fece corere tulli li cavali de uno a uno, poi li voltegiava mo’ contea questo, mo’ contra (indio, sempre ridendo, che in verità è mollo aiegro, et stole lì ne le lizze per più di due bore. Li vene monsignor illustrissimo de Laulrech, monsignor di la Palissa, monsignor di Chiatobrian cugnato di Monsignor nostro, monsignor de le Seri, monsignor di Vandome et gran zenlilhomeni, a li quali esso Re fece la migliore eiera dii mondo; poi Monsignor illustrissimo parlò uno poco con lui, poi si acomialarono et ciascuno ritornò al suo alzamento. 2