Asia Minore 375 Sonnino. Vi furono disordini a Makri, a Budrum, e molto serii ad Adalia, prossimi ad anarchia. Lloyd George. Con qual diritto gli Italiani intervennero? Sonnino. Gli Italiani sono a Rodi. Wilson. Ma Rodi non è stata ceduta all’Italia. Sonnino. Gli Italiani sono a Rodi fin dal tempo della loro guerra con la Turchia. Siamo in via di esaminare la questione del Dodecaneso coi Greci, ma queste isole, intanto, sono occupate da noi. Gli sbarchi sono avvenuti senza difficoltà; né vi furono morti o feriti, come coi Greci a Smirne. Perché il Consiglio vuole che l’Italia ritiri le sue truppe? Il Governo italiano deve tener conto dell’opinione pubblica in Italia, e se ci ritirassimo sarebbe creata una grande agitazione. Non ve n’è motivo. Certamente non si desidera recar questo danno all’Italia. Wilson. Ho chiesto soltanto un chiarimento circa l’occupazione. Accetto ciò che il barone Sonnino afferma circa disordini ad Adalia, ma altrove non ve ne erano. Sonnino. Per tenere Adalia occorrevano bastimenti. Ciò spiega l'occupazione di Marmaritza. Lloyd George. Non vi era ragione di sbarco a Scalanova. Sonnino. Nessuno vi subì danni. Lloyd George. Se cosi è, ciascuno di noi può occupare quel che vuole, senza il consenso degli alleati? Sonnino. Gli Stati Uniti possono farlo, ma la Gran Bretagna e la Francia hanno degli accordi. Lloyd George. Scalanova non era inclusa in nessun accordo. Sonnino. Mi riferisco agli accordi del 1917. Lloyd George. A San Giovanni di Moriana io spiegai chiaramente al barone Sonnino che l'accordo corrispondeva allo sforzo che l’Italia avrebbe fatto contro la Turchia (1). Sonnino. Noi abbiamo combattuto con tutte le nostre forze. L’Italia mise tutto ciò che potè nella guerra; ogni uomo ed ogni centesimo. Nessun altro paese fece uno sforzo maggiore. Noi abbiamo incontrato le più gravi difficoltà al fronte. Nessuno ha sofferto come l’Italia. Tutte le nostre truppe furono poste là dove la necessità era maggiore. (1) Cfr. nota a pag. 371.