28 Albania e Balcani pensiero ancora più intimo circa la successiva trasformazione di cjuesta nostra prevalenza d’interessi in ulteriori sviluppi di sfere d’influenza, protettorato, acquisizione. Certo è che nella stampa della Monarchia, più che nella stampa italiana, ricorrono frequenti accenni ad azioni esecutive dell’Austria-Ungheria e dell’Italia in Albania. Come è noto a V. E., a questo Ministero Affari Esteri si è avuto tendenza a trattare l’Albania piuttosto come un campo di azione italo-austriaca che come uno Stato internazionalizzato. Basterebbero a provare ciò l’atteggiamento assunto circa alcune questioni, quali il prestito e la Banca, che si desideravano qui prettamente itaio-austriaci; il desiderio qui manifestato di diminuire la importanza della Commissione di controllo, e, in occasioni recenti, l’atteggiamento favorevole ad un intervento di ufficiali italiani ed austriaci nelle operazioni dell’Epiro, e l’atteggiamento sfavorevole all’intervento di truppe di altre nazionalità ai confini settentrionali. Tale tendenza corrisponde appunto ad interpretare l’internazionalizzazione dell’Albania, stabilita alla Conferenza di Londra, come internazionalizzazione a due; e può connettersi al fatto che qui si crede rendere più facile con ciò lo sviluppo di specifiche attività della Monarchia nell’Albania settentrionale. L’Austria-Ungheria è in una posizione più dinamica di noi per quanto riguarda i Balcani, e l’avere posseduto, e recentemente perduto, il Sangiaccato di Novi Bazar, può forse indurla a considerazioni d’ordine territoriale, circa le auali qui non si avrebbe, tra l’altro, alcuna preoccupinone derivante dall’osservanza del principio della nazionalità. Senza essere forse negli intendimenti di Berchtold, ciò è probabilmente nell’intimo pensiero di Forgàch, che anche recentemente si esprimeva con molte critiche circa il principe di W’ied. Pare probabile che l’Austria-Ungheria, avendo avuto disillusioni ed insuccessi nella recente crisi balcanica, aspiri a rivincite. Queste rivincite possono difficilmente effettuarsi in altro campo, mentre può sperarsi qui che esse avvengano nei Balcani. Né Berchtold né Forgàch mi hanno mai dimostrato avere grande interesse per la espansione austro-ungarica in Asia Minore di cui si è alquanto parlato ultimamente (i), (i) In tutto quell’anno la Consulta negoziò attivamente a Londra per assicurare l'effettuazione di talune nostre aspirazioni in Asia Minore. Le trattative si conclusero poi il 29 maggio a Londra con una