1918] L’Austria-Ungheria chiede l’armistizio 193 venga inclusa nel testo della comunicazione degli alleati da inviarsi a Wilson, quale è stata preparata da Lloyd George e che fu già approvata (come appare ora, fuori seduta) da Clemenceau e House; perché, secondo osservano Lloyd George, Balfour, Clemenceau, House, la dichiarazione italiana non concerne la Germania; però rimane inteso che essa sarà inclusa nel verbale della riunione di oggi (1). Dopo le suddette riserve e chiarimenti, Orlando dichiara di approvare il testo di comunicazione a Wilson presentato da Lloyd George. Si viene a parlare dell’armistizio con l’Austria-Ungheria. Orlando. Nel corso del mio viaggio verso Parigi, a Torino, ebbi una conversazione telefonica col generale Diaz. Il generale mi disse che ieri, 29 ottobre, un ufficiale austriaco si era presentato con bandiera bianca agli avamposti italiani. Egli recava una lettera diretta al generale Diaz dal generale austriaco von Weber che comandava il VI corpo austriaco. La lettera era firmata dal Weber, e non dal comandante in capo dell’Esercito austro-ungarico. Nella lettera si esponeva che il Governo austro-ungarico aveva, con Nota in data 28 ottobre, accettato tutti i Punti del presidente Wilson, ed aveva dato istruzioni al Comando supremo i. e r. di nominare una Commissione di generali presieduta dal generale firmatario, perché trattasse col Comando italiano un armistizio in terra ed in mare. La Commissione proponeva si fissasse sùbito il luogo per una discussione immediata. Il generale Diaz, dopo avermi consultato per telefono, aveva sollevato la pregiudiziale della qualità del generale austriaco. Diaz aveva osservato poter trattare solamente col comandante in capo dell’esercito nemico, o con un ufficiale da lui regolarmente accreditato. Quando un ufficiale fosse debitamente accreditato, il Comando italiano era disposto a trattar con lui, dopo aver avuto istruzioni dal R. Governo, che si sarebbe accordato coi suoi alleati. Inoltre il seguente messaggio era stato raccolto per radio: L'Imperatore d’Austria al Comando supremo italiano. (1) Cosi fu fatto. ■3