446 Le occupazioni renane [29 MAC. Convenzione per l’occupazione delle provincie renane. Forze di occupazione. Il presidente Wilson legge una lettera che ha ricevuto dal delegato americano nella Commissione interalleata del Reno, P. B. Noques. Questi riferisce che, a suo avviso, la Convenzione per il governo dei territori renani, preparata dai rappresentanti militari del Consiglio supremo l’u maggio, è più "brutale” di quello che i suoi autori stessi possono desiderare, se vi ripensano. Essa statuisce una oppressione "insopportabile” sopra 6 milioni di persone durante molti anni. Lloyd George. Credo sarà necessario riconsiderare tutta la questione della occupazione delle provincie renane. L’oc- « E Wilson da parte sua : "Ma non deve essere sospesa I L'Italia ha diritto a quella linea e bisogna che le sia assegnata". Continua il silenzio degli altri due. E Hankey domanda: "Assegneremo dunque noi la linea sul Brennero come risulta dal Patto di Londra ?" E Wilson : "Si, ma con qualche modificazione, perchè la linea del Patto di Londra non è abbastanza giusta per l'Italia. (Sic!) Quella linea va rettificata aggiungendo a favore dell'Italia Sexten e la valle di Tarvis". « Continua il silenzio degli altri. E avemmo il Brennero, più le valli di Tarvis e di Sexten I » Più volte in questa Nota ed in altre parti di questo volume, io ho dovuto riprodurre giudizi ostili alla nostra acquisizione del Brennero. Voglio citarne un ultimo. Lord Bryce, già ambasciatore britannico a Washington, che non poteva non conoscere l’impegno preso dal suo Governo nel Patto di Londra, scriveva al colonnello House, secondo riferisce T. Seymour (Op. cit., IV, 450), «sperar vivamente che i 900.000 abitanti tirolesi di lingua tedesca non fossero consegnati all’Italia». Ciò può addizionarsi a quanto in questa stessa nota viene riprodotto da House come duplicità di Clemenceau e Lloyd George per il Brennero e corrisponde a quanto, a proposito di una carta geografica, Wilson disse ad Orlando circa il “desiderio” del signor Lloyd George, contrario al Patto sottoscritto dallTnghilterra. Ma io voglio ripetere qui quanto ho scritto nella Nota preliminare a questo capitolo; e cioè che la cima più settentrionale della linea alpina chiudente a nord, in modo nettissimamente indubbio, la frontiera italiana, porta il nomedi “Vettad’Italia”, sicura testimonianza