Sonnino e il Parlamento italiano 279 Potenze, due delle quali alleate ed una associata, se avevano un progetto su cui erano d’accordo. Mi hanno risposto di no. Nella loro ultima proposta, come io la ho intesa, esse hanno parlato di fare di Zara e Sebenico città libere, di assegnare le isole all’Italia e di fare Fiume città libera; ma hanno dimenticato un punto, cioè l’Istria. È essenziale per l’Italia che le frontiere scendano giù fino a Yolosca. Sonnino. La proposta comprendeva, secondo intendemmo fosse stato accettato, tutta l’Istria fino alla linea ad oriente di Volosca. Il signor Lloyd George ha chiesto se gli Italiani sarebbero pronti ad accettare una proposta ove le tre Potenze fossero d’accordo. Egli ci chiese se noi saremmo in grado di raccomandarne l’accettazione. Ho risposto che se le proposte fossero accettabili le raccomanderemmo. Il signor Lloyd George ha spiegato le difficoltà in cui si trova il presidente Wilson di fare una proposta precisa. Le speranze di successo però non sono grandi se si deve presentare al Parlamento tutta la questione, senza ricevere prima una base particolareggiata. Lloyd George. Se i ministri italiani non sono pronti ad assumere la responsabilità di raccomandare la proposta al Parlamento, è inutile discutere la questione ulteriormente, perché non ci verremmo a trovare coi colleghi italiani sulla stessa base di uguaglianza. Sonnino. Se possiamo avere un piano che ci sembri accettabile potremmo dire che accettiamo di raccomandarlo con tutte le nostre forze. Orlando. Finora però non abbiamo ricevuto alcuna offerta del genere. Wilson. Il signor Orlando dovrà spiegare la difficile situazione in cui si trovano le varie Nazioni. La Gran Bretagna e la Francia sono legate da un Trattato e gli Stati Uniti da certi principii. Egli dovrà spiegare tale situazione in Parlamento, e dire: « Ho io il potere di tornare a Parigi e regolare tutto per il meglio? » Io non credo sarebbe giusto fare una proposta che il signor Orlando potrebbe presentare al Parlamento. Sonnino. Il pericolo è questo. Supponiamo che il Parlamento ci riconfermi la fiducia, e che noi ritorniamo qui con il mandato di trovare una soluzione, e che non riusciamo a