Prefazione •5 i gli consentirono, come ho osservato al capitolo VII. talune | attenuazioni, alle quali io non mi sentivo obbligato. Io non dubito che verrà giorno in cui le preziose Notes I di Hanhey saranno pubblicate per intero; ma anche allora i ! miei appunti potranno avere, specie per l'Italia, un valore I complementare. Potrà discutersi se il metodo da me scelto, e se le giunte di I osservazioni personali con cui ho talvolta accompagnato le conversazioni dei Quattro, e se taluni punti del mio Diario, qui riprodotti, sieno opportuni e rispondano a quella "reticenza" di cui scrive Salandra giustificandosene ne La Neutralità; o a quella "discrezione“ che raccomanda Francesco Guicciardini nel « parlare delle cose del mondo ». Ma, avendo avuto la sorte di assistere « in Palagio » a cosi notevoli avvenimenti ed a cosi decisive conversazioni, indulsi nei particolari. E cercai rappresentare senza paraventi e paludamenti, più viva e più nuda, la verità storica, in quelle discussioni che I dovevano essere secondo la promessa di Wilson « open co-venants », ad ostracismo della diplomazia segreta ; e si tennero invece, per espresso desiderio di lui, entro porte sbarrate. E cercai tnettere in rilievo, a ricordanza, se non ancora tutti, taluni dei moti pili impulsivi e significativi nelle conversazioni improvvisate delle Parti ; non rifuggendo, per dar notizia, più precisa possibile, degli avvenimenti e del loro prodursi e dell'atmosfera in cui si produssero, dal registrare talune imperfezioni e contradizioni della natura umana, taluni moti semplici e mediocri, anche nei Grandi. Poiché, oltre al pensiero della “discrezione”, io ebbi anche presente quell'altro passo dello storico e indagatore e ragionatore fiorentino, ove nota cotne sia difficile saper le cose delle età passate, ed ottener vera notizia delle presenti, perché « spesso tra il palazzo e la piazza i ima nebbia si folta e un muro si grosso... e però si empie L. A. M. Bologna, 31 ottobre 1935 - xiv.