Affari varii *95 Si alzano a salutare Orlando, che domina il suo corruccio. Wilson appare pallido, imbarazzato; Clemenceau torbido, scortese; Lloyd George, nel porgere la mano, fissa e scruta Orlando e me col cenilo occhio interrogativo, cordiale, sorridente. Non una parola su quanto è accaduto, e sul ritorno della Delegazione italiana. Continua la seduta, già iniziata prima del nostro arrivo. Si parla delTArmistizio polacco-ucraino, e della Russia. Entra Simon, ministro francese delle Colonie. Simon. Mi scuso di non avere il documento che fui incaricato di preparare. Esso richiede molta attenzione. Non è ancora pronto. Domanderei una dilazione. Lloyd George. Ho telefonato a Lord Milner circa le Colonie, e spero ricevere una risposta nel pomeriggio. Intanto pregherei il signor Simon di concertarsi circa questo documento con un ufficiale coloniale inglese, assistente di Lord Milner, che sarà a sua disposizione. (Consegna un documento a Simon). Io dico ad Orlando: « Di che cosa si tratta? Bisognerebbe chiederlo. » (Simon si ritira). Wilson. Ho ricevuto una lettera da un signore che firma qualificandosi come presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri del Montenegro. Egli chiede un posto nella Conferenza del pomeriggio, ricordando che il Montenegro fu in guerra con la Germania. Lloyd George. I Montenegrini sono intervenuti alla prima riunione plenaria? Clemenceau. Vogliono venire a Versailles oggi? Wilson. Non sollevo la questione per oggi; ma per sapere se si deve prendere una decisione a loro riguardo prima che sia concluso il Trattato con l’Austria (i). (i) Il Montenegro era stato menzionato in uno dei XIV punti di Wilson; il punto XI, dove era scritto: « Romania, Serbia e Monte-negro dovranno essere evacuati; i territori occupati restituiti... Sa-