02 // Trattato di Londra è un minimo transazionale quarantun mesi di guerra e da quattordici nostre grandi battaglie concluse con quella di Vittorio Veneto. D’altra parte anche il Trattato di Londra, contenente la “rinuncia” a Fiume, subì, dal 1915 in cui fu firmato al 1919 in cui doveva essere applicato, mutamenti essenziali. Mi riferisco alla defezione russa che annullò Tart. I di quel Trattato relativo al « mitiimo delle forze militari che la Russia dovrà impegnare contro TAustria-Ungheria per impedire a quella Potenza di concentrare tutti i suoi sforzi contro l'Italia » (1), defezione russa che obbligò TItalia a sforzo tanto maggiore di quello previsto e pattuito. Ancóra. Il Trattato di Londra, che moveva da una definizione « minima » di aspirazioni italiane rappresentanti già una riduzione transazionale, ancora diminuite nel '15 dalle tenaci obiezioni russe, non appariva potesse essere applicato nemmeno in quel minimo, nel ’19, per la opposizione sopravvenuta del presidente Wilson. Pertanto, per ragioni intrinseche ed estrinseche, in via di equità e di giustizia, il Governo italiano ebbe titolo per sostenere a Parigi la aspirazione di Fiume, dipendentemente ed indipendentemente (2) dal Trattato di Londra. Tali ragioni potranno essere riesaminate partitamente in séguito. Qui mi limito a ricordare che già innanzi a Vittorio Veneto, il 18 ottobre 1918, in presenza degli imprecisi negoziati wilso-niani, il deputato di Fiume eletto ad unanimità, l’on. Andrea Ossoinack, proclamava a Budapest, nel Parlamento ungherese, l’italianità di Fiume ■< nel passato e nell’avvenire » e rivendici) L’art. I del Trattato di Londra b del seguente tenore: Art. I - Une convention militaire sera immédiatement conclue entre les Etats-majors généraux de la France, de la Grande Bretagne, de l'Italie et de la Russie ; cette Convention fixera le minimum des forces militaires que la Russie devra employer contre l’Autriche-Hcmgrie afin d'empêcher cette Puissance de concentrer tous ses efforts contre l'Italie, dans le cas où la Russie déciderait de porter son principal effort contre l’Allemagne. (2) È perfettamente lecito insistere anche sul punto che il Trattato di Londra parlava di assegnazione di Fiume alla "Croazia”, non ad una Croazia unita ad altri Stati. Cosi, come fu piti volte fatto rilevare a Parigi da Orlando e Sonnino, e ripreso poi dalla luminosa mente giuridica di Scialoja quando fu ministro degli Esteri, le nostre richieste avevano due origini: il Trattato di Londra, e la domanda di Fiume di essere unita all’Italia.