Asia Minore 371 Wilson. Il Memorandum testé rimesso dal barone Son-nino non risponde al nostro. Non spiega perché duemila soldati italiani siano sbarcati a Scalanova. Sonnino. Vi furono torbidi nel distretto. Quando i Greci sbarcarono a Smime vi furono assassinii e massacri da parte dei Greci. D’altronde nel 1917 non solamente Scalanova ma anche Smirne furono attribuiti allTtalia. La questione era ancora sotto esame, quando fu autorizzato lo sbarco greco. Lloyd George. Smirne non fu attribuita all’Italia nel-Trattato di Londra. Sonnino. Per l’articolo IX del Trattato di Londra, fu riconosciuto, in maniera generale, che, nell’eventualità di una spartizione totale o parziale della Turchia d’Asia, l’Italia avrebbe ottenuta una equa parte nella zona mediterranea, in vicinanza della provincia di Adalia. Lloyd George. Durante la guerra, l’Italia non mostrò alcuna ansietà di occupare qualsivoglia parte della Turchia; né Smirne, né Budrum, né Scalanova. Allora una sua azione in quel senso sarebbe stata molto gradita. Sonnino. L’Italia offri più volte truppe per il fronte turco. Offrimmo specificatamente truppe eritree per la Palestina. Lloyd George. Furono mandate soltanto truppe abissine (sic), e solamente un migliaio, quando ne occorrevano da due a trecentomila per combattere la Turchia (1). (1) Il 27 aprile 1917 Rodd rimise a Sonnino un telegramma del Fo-reign Office contenente una comunicazione del Gabinetto di guerra britannico. Tale comunicazione si riferiva al negoziato in corso per definire la quota spettante all’Italia in Anatolia in base all’art. IX del Trattato di Londra. Essa conteneva tra altro il punto seguente: « Il War Cabinet britannico desidera mettere in chiaro che l’attribuzione all'Italia di cosi vasti territori dell’impero ottomano, può 'difficilmente giustificarsi con gli sforzi fatti sinora dall’Italia in paragone coi sacrifici già fatti dalla Gran Bretagna, Francia e Russia specialmente nella lotta con la Turchia, in cui nessuna forza italiana finora ha preso parte ». Sonnino rispose su tal punto che « mentre ripeteva ancora una volta la più ampia dichiarazione di voler strenuamente proseguire la guerra sino in fondo di pieno accordo con gli alleati, impegnandovi ogni massimo sforzo del Paese nella causa comune, e ciò sopra ogni fronte dove fosse stato possibile, non poteva d’altra parte assolutamente