402 Tensione italo-francese [23 MAO. Foch, pervenutagli dal Segretariato, secondo la quale i Tedeschi non firmerebbero una pace di violenza, e preparerebbero una nuova guerra. Tale lettera, molto importante, gli è giunta al momento di venire alla seduta, e porta la data del 17 maggio. Rileva il ritardo. Clemenceau. Non ne so niente. (E legge una comunicazione secondo la quale i Tedeschi cattolici del sud vorrebbero formare una Confederazione separata, anti-prote-stante e anti-bolscevica.) (I Quattro appongono le loro firme alla decisione presa ieri circa le clausole navali da inserirsi nel Trattato con l’Austria.) Clemenceau. Debbo dire una cosa importante (volgendosi ad Orlando) che vi riguarda. Ho notizia che l’opinione pubblica italiana è molto amara contro la Francia. Ciò è un fatto; non desidero discuterne le ragioni. L’ambasciatore di Francia a Roma, Barrère, che è notoriamente un amico dell’Italia, mi ha mandato negli ultimi giorni dei telegrammi molto spiacevoli. La "Marsigliese” è stata fischiata a 1 orino; ufficiali francesi sono stati insultati in vari luoghi. Barrère ha fatto un passo a Roma, suggerendo che il Governo italiano intervenga per porre un termine agli abusi della stampa. Oggi Barrère ha riferito che ufficiali francesi sono stati cosi gravemente insultati a Milano che essi non dovrebbero più restarvi. Vi sono circa 1200 soldati francesi a Milano. Io ho chiesto al Ministero della Guerra se non potevano essere ritirati sùbito, e mi venne risposto che Milano è la base delle truppe francesi in Italia; e che, se la base fosse ritirata, era necessario ritirare tutte le truppe. Non voglio farlo senza consultare su ciò il signor Orlando. È pericoloso ritirarle. Ciò indicherebbe una scissione tra Francia ed Italia. Non è una buona cosa. D’altra parte, se non vengono ritirate, vi è il rischio di incidenti molto gravi. Non posso prendere la responsabilità di rischiare tali incidenti. Oggi vi deve essere al Parlamento francese una dimostrazione solenne per celebrare il quarto anniversario dell’entrata dell’Italia in guerra. Ciò ha la piena approvazione del Governo francese. Ld è proprio in questo momento che vengono in-