369 MDXX, NOVEMBRE. 370 donato aspri 3000 per cadaun janizaro, et a li capi apri 5000, et cressete il salario a quelli aveno meno di aspri 5, che havesseno apri 5 al giorno, et quelli havevano più accresete uno aspro; et che a dì 22 dii mexe trase del suocasnà 607 sacheli di aspri 50 milia l’uno, che tanto si exborsa in li sopradilli pagamenti, che sono, a cinquanta aspri per ducato, ducali 507 milia. 52G1' Exemplum litteranm Illustrissimi Dominii ad Serenissimum Imperatorcm turcorum. Serenissimo et excellenlissimo domino Sulimano maximo regi et inviclissimo utriusque continentis Asise etEuropse, Arabiam, Persarum imperatori plu-rimum honorando, Leonardus Lauredanus Dei gratia dux Venetiarum etc. salutem, honoris et gloriae fe-liciler incrementa. Sicome, inteso, per letere di quel Baylo nostro, esser mancato da questa vita el serenissimo Selim padre de la Maestà Vostra, signor valoroso, savio e justo et con noi congionto di bona et sincera pace, ne ricevessimo singular dispiacentia, così havendo da poi inteso la dignissima et meritissima exalta-tione de la Celsitudine vostra a quel sublime impero, cosi felice et gloriosamente, con tanta satisfazion et gaudio de tutti quelli signori et populi, certo molto magior incomparabilmente è stata la letitia nostra di di quello che con letere possiamo explicar, maxima-mente havendo sempre inteso, e hora essendone confirmato dal prefato nostro Baylo, la justitia, bontà, sapientia el valorosità de la Excelenlia Vostra, le qual virtù saranno causa di farla regnar longi anni sopra la terra, cum prosperità de tutti li regni et cose sue, et cum contento de li amici sui. Per le presente lelere nostre adunque se congratulamo con tutto Io affetto del cor nostro cum la Celsitudine vostra de tale felicissima sua exaltatione a noi tanto grata et jocunda quanto ad alcuno altro amico habia la Maestà Vostra, cum la quale desideramo viver et perpetuar in quella bona amicilia et candida pace che havevamo con el serenissimo suo padre, come più difusamente per nostro ambasciator, quale de breve manderemo alla presenti» sua, faremo intender a la Celsitudine Vostra. Li anni de la quale el Signor Dio accressi sopra la terra. Data in nostro Ducali palatio, 1520, die septimo Octubris, Indictione nona. (1) La carta 225* è bianca. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXIX. Copia di ima letera di sier Francesco Corner 227‘> el cavalier, orator apresso la Cesarea Maestà, data in Aquisgrana, a dì 23 Octubrio 1520. Nara la incoronation dii serenissimo re di Romani Carlo re Catholico. Serenissimo Principe etc. El giorno da poi expedite a Vostra Sublimità le mie di 17 da Maslrech, ritornò in quel loco da Colonia Roehandolph, et riportò che, da poi molte pratiche, li Eleclori havevano de novo contentato venir ad far la coronation di questa Cesarea Maestà in questo loco. Per il che, fatto poner ad ordine tutte le cose sue necessarie a simile solenità, partì Sua Maeslà dal loco preditto de Maslrech la Domenega che fu a dì 21, el vene ad aiozar in certo villaggio due leghe distante di qui, et el giorno apresso, che fu eri da po’ disnar, si partì de lì et vene fin a dui miglia de qui, dove si fermò, acompagnata da l’ora-lor dii serenissimo re di Hongaria et Bohemia, come Elector et per lai conto interveniente, substiluto di Soa Maestà all’acto della coronation, ac etiam dal reverendissimo Cardinal Curzense, poi da li reverendissimi cardinali Sedunense el de Croy, magnifico orator polono et me, idest veneto. E stando dilla Maestà ad aspetar che le gente d’arme, cavalli leggieri e fanti che l’ha conduto seco se ponessero in ordinanza per far lo ingresso in la terra, sopragiunsero li Electori de l’Impero l’uno da poi l’altro, tutti similiter acompagnati da grosse comitive de genie d’arme et cavalli lizieri, al modo de Alemagna, che in tulto potevano esser da 2800, excepli tamen li illustrissimi duca de Saxonia remaslo per quello intendo in Colonia molto indisposto de una gamba, et il marchese di Brandeburg ritornalo già più dì al Stalo suo, che è contiguo a quello dii Gran Maislro de Prussia suo cusino, che per esser hora in guerra actuale con il serenissimo re di Polonia li presla ogni auxilio; tamen ambi hanno mandato li substi-tuli sui. Et smontate sue signorie da cavalo per cir-cha mezo Irato de man distante da la Cesarea Maestà, con molli signori veneno a piedi ad farli reve-rentia, basando prima la man loro. Li qual furono racolli et abraziali da lei cum ogni amorevole de-monstratione di conlenteza, tenendo sempre la barela in man fin che loro sleleno in piedi. Et remontati a cavallo, se accostoron a quella, parlandoli, essendo interprete el prefato serenissimo Curzense, (1) La carta 226 * è bianca 24