Prefazione '3 tarto generale per l'Italia alla Conferenza della Pace a Parigi. Pur non essendo, né volendo essere, un lavoro sistematico e compiuto, pur non entrando ex professo in polemiche, ma limitandosi, di proposito, ad un contributo di documentazione e testimonianza diretta, questi ricordi e frammenti contengono notazioni che mi sforzai di raccogliere obiettive ed esatte, per lo storico futuro. Del Diario che tenni nei cinque anni in cui fui capo di ga-binetto agli Esteri, i frammenti che qui appaiono si riferiscono, più intensamente, ad un periodo di poche settimane. Altri potranno essere pubblicati in séguito. Per quanto riguarda la parte più specialmente italiana di questa pubblicazione debbo esprimere la mia più viva riconoscenza a S. E. il Capo del Governo, che mi autorizzò a confrontare, negli Archivi de! Ministero degli Esperi, i miei ricordi, con i documenti ivi conservati. Per quanto riguarda i verbali delle Conferenze interalleate, che formano tanta parte di questo volume, mi riferisco a quanto ho scritto nelle Note preliminari ai capitoli IV, V e piti specialmente al VI. In tutte le sedute interalleate, durante la guerra e la Conferenza della Pace, furono redatti verbali di vario tipo. Verbali interalleati possono dirsi solo quelli fatti col concorso di segretari interalleati (verbali del Consiglio supremo ; del Consiglio dei militari di Versailles; delle riunioni al Quai d'OrsayJ. Alle riunioni dei Quattro, tenute quasi sempre in casa del presidente Wilson, assistemmo, di segretari, solamente il colonnello Hankey ed io; e il professor Mantoux come interprete (i). Le Notes di tali riunioni prese personalmente da sir Maurice Hankey, e roneografate e distribuite da lui a pochissimi, formarono oggetto di discussione in una riunione dei (i) In una delle ultime sedute furono prese due fotografìe dei Quattro, una di loro soli, una con i segretari. Wilson osservò che di fronte a Hankey inglese, a me italiano, a Mantoux francese, mancava un segretario americano. Pregò pertanto non si desse alla stampa la fotografìa coi segretari, • perché ciò poteva recargli noie in America ». Cosi fu fatto. Firmò però, come Clemenccau e Lloyd George, la copia che io gli presentai e che viene riprodotta in questo volume. Essa è, credo, assolutamente inedita, non essendo poi stata pubblicata che la fotografìa senza segretari.