Le condizioni d’armistizio già consegnale agli Austriaci 205 Sabato, 2 novembre. Riunione, alle ore 10, al Ministero della Guerra. 1 presidenti, con House, i consiglieri militari e qualche segretario. Per l’Italia, Orlando, di Robilant, io. Clemenceau. Occorre considerare che cosa si farà nelle tre ipotesi: i° che l’Austria non accetti l’armistizio; 20 che l’Austria cada in uno stato caotico; 30 che l’Austria accetti l’armistizio. Il meglio è rimettere l’esame ad una riunione di tecnici militari. Lloyd George. D’accordo. Orlando. Il generale Diaz ha riferito che mentre sul principio i plenipotenziari austriaci sembravano avere la massima fretta, e si lamentavano di un indugio che in realtà non vi fu, poiché le condizioni d’armistizio sono state inviate con un record di rapidità, ora sembra vogliano guadagnar tempo. Chiedo se non si debbano dare istruzioni al generale Diaz di stabilire un termine per la risposta austriaca. Lloyd George. Le condizioni d’armistizio furono già consegnate? Orlando. Si. 11 giorno stesso in cui furono approvate, esse furono telefonate in italiano a Diaz. Contemporaneamente fu spedito un ufficiale col testo francese. Il messaggio in italiano fu comunicato ieri dal generale Diaz ai plenipotenziari austriaci, che, oggi, saranno certo in possesso anche del testo francese. Si discute poi il problema posto da Clemenceau. Lloyd George. In caso l’Austria accetti l’armistizio, si può pensare ad andare ad occupare la Baviera e la Boemia. Potremmo valerci dei Cecoslovacchi, che sono ottimi soldati; e si potrebbero riconoscere come alleati. Orlando. Sono d’accordo che convenga giovarsi di tutte le nazionalità ostili all’Austria. In Italia trovasi una divisione e mezzo di eccellenti truppe cecoslovacche, inquadrate da ufficiali italiani. House. Credo si potrebbe rinviare la questione. Orlando. Concordo; ma intanto i militari possono studiare le modalità dell’occupazione dell’Austria. (Si discute poi circa il termine da concedersi ai plenipo-