MDXX, AGOSTO. 94 Per letere di uno altro fidelissimo, date a la Iaza a dì 10 Mano. Se intende dii medesimo comandamento facto in Aden et Therso per lo illustrissimo Signor turcho, che tutti dovesseno levarsi e andar a la volta de Amasia, dove par che uno Signor nominato Zeleli si era sublevalo in favor del Sophis. Item, che ’l signor di Aden era cavalchato et insieme con il signor dii Cogno et uno Alibeì signor di Cadirogli, verso Amasia, et combaterono contra il signor Zeleli sublevato in favor del Sophis, et furono morti molli turchi, si dice persone 15 milia avanti inlrasse el signor dii Cogno a la bataglia, et essendo poi in-Irato, ferono una major tagliala fra loro de l’una et l’altra parte, et non polendo sostenir, el dillo signor Zazelli se messe in fuga con le gente sue, et perse-59 ' gufandolo turchi, fu rollo et preso, et tagliatoli la testa et mandata al Signor turcho. Preterea, che per novo comandamento havuto dal Signor turcho, tulli tre gli signori sopraseripti, zoù quello di Ad-den, Alibeì et quello di Cogno, con persone assai, si dice da 40 milia, erano reduti a Chassaria in la Turchia, expeclando l’ordene de andar contra el Sophis che se diceva esser 4 giornale fuori de Tauris verso la Turchia, con gran numero di zelile, scliio-pelli et arlellarie, et che ’l ha con sì el lìol fo dii signor Achmet fu fratello del Signor turco. Se intende etiam, per letere dii rezimento di Cipro, come el tributo de ducali 16 milia, si dà al Signor turco per la insula di Cypri, era fatto tutto integramento et pagato in Aleppo. CO A dì 4. La matina non fo alcuna teiera da conto. Introno do avogadori di Commi, sit'r Francesco da cha’ da Pexaro qu. sier Hironimo et sier Lorenzo Bragadin qu. sier Francesco. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla. Fu fato vicecao di X, in loco di sier Zulian Gradeuigo è in caxa amalato di golle, fino el varisse, sier Jaco-ìno Badoer, slato altre fiate. Et tulli tre li Gai di X messeno una longa parte zercha il Monte Veehio, videlicet: che compito l’im-prestedo, qual di brieve sarà, tutti li danari di 8 offici! erano deputati al pagar dii Monte Veehio, quelli debbano esser dati, nè tochar si possi sotto le pene che parla di danari di la camera de lmpreslidi, et cussi li Cassieri di officìi di tempo in tempo debano portar a l’oficio di Camerlenghi di comun, come si soleva portar avanti la guerra, e sia tenuto conto separato, nè ditti danari possino esser tochadi per alcun Camerlengo nè dati ad altri, solo pena di pri-vation eie., et al scrivali di cassazion di l’ofieio etc. (che fesse la partida); ma siano dati a li officiali di la camera de lmpreslidi di tempo in tempo per pagar Monte Vecliio, et etiam Monte Nuovo, di ducali 27 milia a quello deputato di dar. Item, che li officiali preditti debbano ogni mexe andar a li Camerlenghi a veder li danari sarano sta scossi, et far sia tenuto bon conto; con altre clausole, ut in parte. Ave 21 di si, 3 di no. Item-, fono sopra li beni che fo di domino Marco da Martinengo brexan rebello, quali, quando el rebellò, fo tolti in la Signoria el lassati ai so’ fra-delli, licei valesseno ducati G000, per ducati 2000; ma venuta Brexa in man di francesi, una fìa dii dito domino Marco dimandò al re Christianissimo la re-stituzion di soi beni, e il He fu contento excepto li ducali 2000 exborsati, ut supra. Al presente, questa donna è in Franza, favorita del ducha di Barbon. El He parlò a li Oratori pregandoli scriva a la Signoria li sia compiacesto che questa donna babbi li beni predilli, quali, poi che la Signoria reavè Brexa, quelli Gambercschi in possesso li aveno. Et disputato la materia assai, perchè alcuni voleano compiaser il Re, 60 * altri li fo contra, maxime sier Andrea Griti pro-curator, savio dii Consejo ; sichè fu preso scriver iu Franza è mal aprir questa porta, e altri rebelli voria la reslitutione etc. A dì 5, Domenega. Fo la Madona di la neve. La malina in Colegio vene sier Antonio Trnn pro-curalor, intervenendo quel feudo di parte di Spilim-bergo li è sta lassalo per quel Hironimo. da Spilim-bergo, privando li soi parenti. Et era domino .... dotor di Friuli per dilli parenti, et esso sier Antonio disse si trattasse prima si ’l feudo veniva a la Signoria, perchè per lui tratteria si ’l veniva a lui pel testamento, ben che ’l non voleva nulla, ma dar l’intrade per l’amor di Dio in vita soa, ma poi la soa morie, hessendo di soi heriedi, di questo lassa il cargo a sier Luca Trun so’ zerman ; et si partite. Vene l’oralor di Mantoa, qual è tornalo per cose particular. Di Franza, di sier Zuan Badoer dotor, el cavalier, orator nostro, di 21, da Boesì. Come, a dì 18 partite sier Antonio Justinian suo precessor per ripatriar. Scrive coloquii auti col Re, dì aboca-menli di Anglia con il re Catholico, et che ’l re d’in-galtera è fato tutto suo, e non dubita che ’l lassi venir l’Imperador con arme in Italia. Item, scrive, il Rq ha dato a monsignor di Lutrech ducati 15 milia