457 MDXX, DICEMBRE. 458 con ogni mia reverenda farli queste poche parole benché, se non fosse il tochar di le stallie, spereria indubitatamente essere avanti de dilla nave; pur non mancherò con ogni solicitudine et debita diligenlia mia prestissimo a li piedi di Vostra Serenità, per poterli il lulto con mia voce farli intender. A la grada de la qual humiliter mi contendo. Date in galla milia 60 in mar, sopra le rupi di Maina. Die 6 mensis Novembris 1520. per la presente replichar alla Serenità Vostra il gion-ger mio al Capo ... a l’ixola di Cipro esser stala a dì 15 dii passato, nel qual locho inlesi che quella armata francese che lu a Barulo era sorta a Saline. El per tanto deliberai transferirmi a Famagosta con queste galìe, si per non mi andar a intrigar con dila armala, et etiam per schivar il suspeto di palizar con essa, aciochè mai a le orechie del Signor turco potesse esser dillo quesle galìe avere abuto comer-cio con lai armata, che saria slà diretto contrario a quanto per avanti avea operato. El a dì 18 intesi che l’armata era levala per venir al Ponente, et lo mi levai a dì 19, el a li 20 gionsi a Saline el di quello loco fo il partir mio di 22, el a dì 25 giongesemo a Bafo, et per quello Capitano ini fu dito che per doi barzotti, patroni falò l’uno per uno Antonio Zacaria fradello del nostro Consolo a Itodi, et l’altro per uno nominato Enrico pur armato a Rodi, in conserva con uno galion mesinese, dui giorni avanti il gionger mio in ditlo locho di Bafo per li diti erano stati messi in terra da zercha homeni 300 con schiopeli et artelarie, et per forza haveano svalizato uno magazen, nel qual erano zerti legnami el artelarie et altre robe de ditti turchi che erano capitati li con uno galion; il qual etiam per dilli corsari fu brusalo. Ho voluto notificar a la Serenità Vostra, perchè son cerio quella parerà da novo lai presunsion usala per essi ladri el corsari senza aver rispeto a quelli lochi et posti di quella, et mi ha parso il debito de ogni su-eesso notificar a la Serenità Vostra. Et la sera partitomi di di dito loco per seguitar il viazo, et a dì 26 da matina, avendo vista de ditti corsari, feci ogni sforzo per poterli azonzere, et sequitandoli fino a mezo zorno con ogni mio poter, et per esser le galìe carge, non ge fu colpa di poter azonzer alcuno. Per ora lulsi la volla di Ponente per seguire il viazo mio, lasando tal impresa, et navigando continuamente con vento di tramontana. Questo per forza mi ha lato venir de fuoru via di l’isola di Candia. Per gracia di PAltissimo Dio, in questo giorno siamo transferiti con navigar continue col stello a prova, che è stalo un miraculo a esser venuto tanto avanti, benché a me in tutto non ha dispiaciuto tal navigacion per non aver abuto causa de più incontrarmi con l’armata francese, che era andata a la volla de Rodi; sichè el lutto si poi reputare per il megio. Siamo qui in perfetissiina crosera, milia zercha 60 in mar a l’incontro de li dirupi de Maina, et avendomi atrovato con la presente nave patron Nicolelo da Millo, quale partì di l'isola di Cipro giorni 10 avanti de nui, nou ho voluto mancar Antonio Marzello capitanio di le galìe di Bar ut o. Copia di una letera di nove di Spagna, seri la 279” per il nostro governador signor Theodoro Triulzio al suo secretario Zuan Fiero di Gandino. data a dì 26 Novembrio 1520 in Verona, acciò la mostri al Serenissimo. Come ha aulo avisi di Milan, di 22, come quel giorno erano letere di Genoa, di 19 dii presente, e di Spagna, di Medina, di 30 et 31 dii passato, dal socero di missier Gasparo nostro, con un capitolo di le occurentie, qual dice : Hagio ricevuto la vostra di 25 del passalo, data in Milan, per la quale ho inteso come vi restava qualche affanno per la parlila, per paura de li tumulti, del tesorier Berghes, dubitando non mi fusse de alcun discomodo o danno. Sapiale la soa absenlia non esser stala se non per partirsi de li tumulti el voce de populi, come hanno fato molti altri servidori et officiali, et Consiglio di la Maestà Cesarea; il che similmente habiamo fato noi, et non per altra causa, et sapiale che da poi le cosse di questi popoli el comunità se sono tanti infiarnate, e che il reverèndissimo Cardinal lassalo in questi regni generai gubernador per la Cesarea Maestà, ha avuto per bon conseglio de parlirse de Valadolit di notte solo el incognito, perchè contra soa volontà li populi ge lo tenevano acciò che non potesse proveder in cossa alcuna, e la della partenza incognita è stata a dì 15 dii presente. È venuto in queslo loco di Medina de Riosecho, loco principale de lo Armirante, per dar remedio a le ocu-rentie ; il qual remedio non mancherà per forza o per amore fra pochi zorni, perché qui è giuntato il Consiglio, il quale in compagnia dii ditlo reverendissimo Cardinale hanno trovato forza el denari, et incarnato qualche signori principali, con quella forza (1) La carta 278 * è bianca.