167 Disse che sua sorela madama di Lanson sapeva tulli li secreti, ma [tarlava poco; qual è belissima dona e non ha Doli. IH* Circha le intrude, Soa Maestà ha intrude de li regni l’ha, distinguendo li regni, ducati tre milioni et 800 milia computi il Stado di Milan ; la spesa è grande, adeo li va quasi tulli e podio avanza, sì perché l’ha 3000 lanze pagale, come per spexe in la corle di la Maestà di la Regina, di Madama sua madre, di (ioli, poi diversi odici clic paga eie. ot provision dà, etiam pension a sguizari, el spexe exlraordenarie li achade a l’anno quasi ogni anno. Dice ben voi scansar molti ottici superflui, et facendo sminuirà la spesa e potria lenir 15 milia fanti ; tamen é cosse a venir. Conclude, ha lanze 3000 ben in ordene e in un bisogno potrà far 3000 lanze, perchè tutti quelli signori che non è stipendiati è su le arme in ordine di cavali e ben disposti a la guerra, perché continue stanno su zoslre. Quanto al star con li principi, prima con il Serenissimo re di Anglia sta in tanto amor, maxime poi questo ultimo abochameuto, che di lui si promele ogni cossa, et non è cossa al mondo che non tien esser servito; imo quel Re ha dilto che, morendo seuza lìoli, li voi lassar la Inghiltera a suo governo, per esser ad ogni modo di sua fiola maridada nel signor Dollin fiol di Sua Maestà Chrislianissi-ma. Et con l’lmperador futuro, hora eleclo re di Romani et Catholico re, non è in alcuna amicitia ; il qual li ha voluto far molli partiti e non ha voluto aceplar, perché dice, quando l’andò in Spagna li de’ ogni favor, poi ha tratato mal, et non li à ob-servato li capitoli di l’acordo fato a Nojon, ni la reslilution dii regno di Navara che per ditti capitoli era ubligalo di far. Poi esso Re per la qualità sua non è homo di far molto conto, è governato da monsignor di Chievers; sichè tra loro non è paxe; vanno temporizando, ma in sé si portano grande odio. E con il Pontefice, Soa Maestà disse il Papa sempre l’ha servito di bone parole ma non di fati. Tamen el tien il Papa sarà con lui volendo venir il re di Romani con arme in Italia a luor la corona. L’é ben vero, è stà suspelo per il Papa in quelli coloqui di reali non si habi tralà alcuna cosa conira esso Pontefice, come etiam lui Orator e li altri stavano oculati non si Iralasse altro; ma il Papa e lutti è chiarito non è slà fato alcuna capilulation, Bolum strerizersi in amicitia col re de Ingaltera et repudiar ogni acordo con il Catholico. 112 Et con la Signoria nostra acertava era di optima 168 mente, et perseverar in la bona lianza, et li ha co-messo che debi promeler in Senatu questa esser sop costante opinion, et ogni ben di questa Signoria reputava suo et viceversa ; et disse che, olirà quella Maestà amava la Signoria per istinto naturai, etiam feva per ben suo, perchè volendo tenir il Slado d; Milan, convien stagi ben con la Signoria. Et li à ditto, bisogna la Signoria e mi femo il tutto contra il re di romani, volendo venir con arme, e atender a Verona aziò el non passi, perché son per ajutarla con tulle le mie forze, et meterli la vita. Et cussi ama la illustrissima Madama questo Excellentissimo Stalo; ben è vero bisogna andar con Soa Maestà lealmente, nè darli alcun sospelo, il che facendo non è da dubitar se non sempre ben da quella Maestà verso el Stado nostro; e in tempo di turchi, li ha ditto voler meter tiitte le so’ forze, e venir in persona in ajulo nostro, dicendo l’armata fata questo'anno, licet sia slà de gran spexa, ne è slà di grandissima riputation lì in Franza. Disse, il Re averli ditto : « Oralor, io ho ’l Stado di Milan in Italia ; si ’l re di Romani el tolesse, io ho tanti regni di qua da monti che mi basta; ma si I volesse el Slado vostro da terra, non avè altro, però bisogna che uniti siamo a la conservation di quello ». Disse averli ditto che certo el voi venir a Lion, et se il Papa li tegnirà vera a Bologna a parlarli, si per ratificar li capitoli feno insieme lì a Bologna et stren-zerli più, come per darsi reputalion ; e par il Papa vadi protraendo, e si ’l vien a Lion, verà a Milan e Bologna, poi a veder Mantoa e Ferara, che ha desiderio di veder quelle terre e più di vegnir omnino a veder questa terra ; sichè se ’l vien a Bologna certo el vien de qui. Poi inlrò che al partir suo la Cristianissima Maestà de more li havia donato una catena d’oro, polea valer zercha scudi 450, la qual però non la portò in Pregadi, e sopra questo parlò lungamente, dicendo è stà preson in Franza, e pagata la taja e toltoli uno prexon li fu dato domino Andrea Lestaner, qual si tolse taja ducali 2000, et però lui tolse ducali 3000, poi fo lassalo e lui pagò li ducati 3000 di taja. È stato in questa legation apresso anni Ire, e in questi coloqui di reali ha speso assai, perchè, olirà le spexe di viazi, si convien far lionor a chi si rapresenta, et 112 ha speso assa’ dii suo; però rechiedeva, per tante fatiche che mai ha recusato de andar a servir questo Stado, per il suo star in prexon in Franza, aziò sia conosulo il suo servir esserne slà grato, sicome fu falò a domino Marco Dandolo venuto orator dii re Cristianissimo, etiam stalo prexon, che li fo donado MDXX, SETTEMBRE.