103 MDXX, AGOSTO. 104 Finis queestionum de arie oratoria praposilura-rum, Veneliis per Marinum Becieliemum scodrcn-sem publicum Patavinee academiac Rhetorem. Quarto idus Augusti M.D.XX”0 66 La vigilia de lo apostolo San Jacomo, circha le 3 ore di noete, entrò lo Irnperador in Bruggia per la porta di Santa Croxe, nanti la qual era levato uno archo di legname deperito di casamenti et figure cum titilli, dicti et motti de propheti, et versi gratulatori, tra li qual notai questo : illustrissimo principi Carolo in patriam feliciter redeunti, con-gratulatorium Carmen, lo quale non scrivo perchè la calca non dava tempo et agio di fermarsi. Sopra la porla era un’aquila imperiale granda olirà misura, el per la merlatura di le (ore et mulino di la porta sino alla casa del Re, da un lato et T altro de la via, erano piantali legni circa 10 piedi alti et l’uno da l’altro discosti poco più, largi da le caxe 5 piedi, sulli qual correva una corsia di legno, ne la qual erano litte lorze, piedi 2 ‘/2 largo una da l’altra, con una piadenela de stagno sottovia ; tra ogni 5 lorze era una arma imperiai cum la sua lorza. Da la corsia pendeva una spaliera 2 braza larga di damasco bianco, rosso et giallo, cum le armi del Re et de sui regni ; ma il damasco haveva la trama ed anche la orditura di seda non spagnola ma simile di quella che nasce a Budrio; et da la porta mo a la casa dii Re era il moderno adob'amento da ogni banda, salvo in alcuno per minor spesa haveva posto, in luogo dii damasco, panni. Dopo le lorze, a li piati de le case erano rasi et altre sorte de tapezarie applicale, et scriture, et allri simili ornamenti, cum arme et imprese dii Re, et per la grandeza de le case correano allri ordeni di lorze, come le prime lontani da muri, et fu tal casa che ave da 300 torze. Alcune torre, fasciate anchor di tela gialla et rossa, simelmenle ha-veano Ire et quatro ordeni di torze, el molte altre case haveano fato alcune preininenlie el lorrisini per porvi lumi el lorze a suo modo in bel ordine et figura. Ventiquattro archi vi fono contali, li quali sopra il volto se aprivano et seravano, e dentro lenivano varie representazioni di homeni in sembianza regali, de soldati, de mercanti, di donne, di offerte et de tributi, nè vi era persona che parlasse, ma havevano da le mani brevi pendenti in letere de la scritura sacra in laude et gloria et congratulatione del Re, per la maggior parte goffi et senza proposito, de li quali ne racconterò alcuni, come che hab-bino havuto più di galanteria che significatione. Nel inezo di la mia, che è tra la casa del Re e la porta, ne la piaza di la Borsa, la quale è triangolare, era levato uno palcho, da un de lati del qual havea da un capo una machina triangolar ; la qual in una de le faze havea dipinto da man dextra una donna quasi nuda che leniva alle poppe dui fanciulli cum mirabel dolcezza et pacientia riguardando il cielo, et sotto i piedi havea due vasi, sichè l’uno fondeva acqua ne l’altro, et nel basamento era scrito : Temperatus amor, et divinus insatiabilis. Da man sinistra un allra donna con.....et scarpe lungamente acute, in piedi, vestita di rosso, et al seno aveva uno fanciullo, quale come rabiosa mordeva per mangiarselo, 66 * el per la mano destra un altro ne trazeva, quasi di simil sorte, et solto li piedi teneva scritto : Eabics nica insatiabilis. Sopra queste figure, nel giorno che fu l’archo levato da dui coione che fanno queste faze eravi una imagine d’oro, che ne la dextra havea sce-ptro, in la sinistra uno scripto ; alla quale da man sinistra un fanciullo offeriva un lume, di man dextra un altro li dava cum turibolo l’incenso, et sotto la immagine era scritto bellum. Nel freggio di l’archo era scritto di letere d’oro Imperitm Assiriorum. L’altra figura medemamente havea a man sinistra una giovane nuda che con la mano frenava un cavallo nudo tenendolo per le orechie. Et havea un breve a piedi die dicea : In fortitudine roboris mei speravi. Da man dextra, un altra donna vestita di verde con una collana sotto i piedi riguardando il cielo, eum questo detto: Ex alto speravi. Et sopra queste figure, nel piano che fa l’arco era una lupa cum dui fanciulli al petto, et nel freggio di l’archo di lellere d’oro era scritto : Imperium Ro-manorum. Ne la terza faza era dipinta da un lato la fede col calice in mano, et cimi uno spettro sotto i piedi cum questo detto : Non ultra sapicntes sed humiles consentientes. A riscontro di questa era un altra donna che teniva una spiera in mano, et sesti et compassi aslrologici e cum tal detto : l’oli motus scrutabor et astra. Et di sopra l’archo il presepe di Nostro Signor che nel freggio de l’archo era scritto pur di letere d’oro : Imperium Chri-stianorum. Sopra questa macchina triangulata era l’ambito di una muraglia rotonda merlata, nanti la quale era uno in habito regale con la spada in mano, el uno breve che non si poteva leger, in gino-chio, et avanti al Re un gregie de pecore et nel summo di queste muraglie si vedeano letere d’oro di questa sorte AMOR. Dentro di questo primo cerchio, era una allra muraglia come che volesse esser un Campidoglio, ne la quale si vedea scrito S. P. Q. R. Ussiva da un lato del primo cerchio