G27 MDXXI, FEBBRAIO. 628 di lo molion di Zenoa volea far il Papa a requisilion di Adorni; ma come ha diio i! nonlio dii governador, quelle cosse è assegurate. Li mandò 200 omeni d’arme monsignor di Lulrech, capo Loys d’Ars, et.500 fanli, capo uno dillo Carbon. Dice, di la molion di fanti spagnoli, è slà per ordine di don Zuane Hemanuel orator a Roma di la Cesarea Maestà. Scrive, il reverendo Stafìleo non ha aulo ancora licentia dal Re per tornar a Roma, dicendoli prima il Re li voi parlar. Scrive, Rubertet ha maridato una fiola nel fiol de conle di Stampes con dota ducati 25 milia contadi et ducati 2000 di zoje. Scrive, aver ricevuto nostre letere etc. Etiam, fo letere dii dito Orator a li Cai di X, qual fo lete a li Cai el a la Signoria, et a li Savii poi con gran secreleza. Da Milan, dii Secretario, di 4. Come manda una letera di lo illustrissimo Lulrech a la Signoria nostra, e di falconi che non è zonti si dispera. Item lelere di 5 dii zonzer di falconi la sera. Lulrech li volse li soi 10, convene mandarli con torze, ave grandissimo piacer et ringratia mollo la Signoria nostra. Item, di G, scrive coloqui auli con dito Lulrech di falconi e li piace assai, et volse veder quelli si manda in Franza, e la matina per Michiel Fusta fo portali su stange in corte dii castello. Li vele a uno a uno, ne scambiò uno picolo ma (ulto biancho, dicendo voi mandarlo in Franza a uno à piacer di oxelli canuti. Scrive, uno francese poi a la messa si dolse la Signoria non havia mandà a donar li do a monsignor de le Scut suo fradelo, qual è pur maraschal di Franza. Lui Secretario si scusò; sichè ha aulo molto a mal; el qual ha voluto averne uno da Lutrech, el non ha potuto aver. Questi signori si I’ hanno posto in livello da la Signoria ogni anno sii falconi, saria ben comprarne do et mandarli. 376 * Di monsignor di Lutrecli di la casa di Fois, chiamato Odet, fo leto una letera serita a la Signoria nostra, data a Milan, a dì 3 dii presente, in francese. Come pregava la Signoria fusse contenta che ’l signor Thodaro Triulzi venisse fino a Milan, e lui vegneria volentiera per visitar la sua casa e li soi e ritornerà presto. Fu poi leto il capitolo di la letera di sier Tomà Contarini baylo nostro a Constantinopoli, di 16 Dizembrio, per esser ozi intrati in Pregadi li XL criminal, acciò habino nolitia: videlicet la richiesta fata per Perì bassà per nome dii Signor di armar galie 20 per uno et melervi uno suo homo su le noslre et uno noslro sopra le sue per esradicar corsari dii mar, et maxime quel Charamamet. Poi fo telo per Zuan Balista di Vieimi secretario, uno capitolo di lelere dii dito drizate al Consejo di X pur dii dillo zorno: come questa richiesta lien sia per darsi reputazion per le cosse dii Sophì etc. Et fo di questo comandà grandissima credenza per il Canzelier grando. Fu posto, per li Savii lutti, una lelera al ditto Baylo di Constantinopoli in risposta: come debbi dir a Peri bassà el li allri, che zercha armar semo ben conienti et armemo, et comelemo non siano dato recapito in li lochi nostri ad alcun corsaro, et cussi ordeni la excelentia del Gran signor et siano persequi-lali dove le galle si Iroverano fin qui. Tutti era d’a-cordo, poi li Savii dii Consejo e Terra ferma voi si continui, quanto a la richiesta di meter uno homo suso, non ne par a proposito, perchè si concileremo li principi christiani contra» che non saria a proposito etc. Et li Savii ai ordeni voi si continui che questa provision ne par bastar, et non dichi allro di meler uno homo per galìa, ma declini da questo quanto li sia posibile. Et parlò primo sier Zuan Francesco Mocenigo savio ai ordeni per la sua opinion; et ben li rispose sier Marin da Molin savio a Terra ferma, non più slato in renga, el parlò che nulla disse per non esser sua pralicha. Andò per risponderli sier Marin Ju-slinian savio ai ordeni, el dal Consejo fo diio non achadeva el vene zoso; unde parlò sier Marco Foscari savio a Terra ferma, vedendoT'opinion:loro si perdeva, e fe’ una brava renga, ma cative raxon. Li rispose el predilo sier Marin Justinian. Andò le parie, 3 non sincere, 4 di no, 93 di Savi, 109 di Savii ai ordeni, et quesla fu presa. Fu posto per li Savii tulli, mandar a Sibinico, olirà li fanli fo preso di mandar, altri 100 fanli per custodia di quella città ut in parte. Ave 10 di no et fo presa. Fu poslo per li Consieri, scriver una lelera a 377 l’Oralor noslro in corte, per la confirmalion del piovali dello da li paroCehiani di San Vidal pre’ Marco Bendo, in loco di pre’ Zuan Alipertini piovali di dita chiesia defonlo. Fo presa ave 3 di no. Fu poslo, per li Savii tulli, expedir sier Marco Minio eledo oralor al Signor Iureo, el comprarli presenti per ducati 4500. El sier Andrea Griti procurator volse conlradir e dir che era podio li presenti si manderia a questo Signor, unde li Savii rimesse mandarla uno altro Consejo. Fu posto, per li Savii, una lelera ai rectori di Verona, come debbano dir a lo illustrissimo governador nostro, che havendo auto letere di monsignor di Lulrech che ’l vadi a Milan per conferir insieme,