DI PIER PAOLO VERGERIO 53 maioribus animis in pugna proditum est. quis exitus hos animos maneat , in manibus fortune est. a parte alia venturum dicunt comitem Arminiaci invasurum a tergo hostem (*>, qui, nisi duritiem Hannibalis secum ferat, non poterit hoc tempore asperitatem Alpium 5 transgredi. in hoc parum spei 0>), etiam si veniat, habendum puto(c). extranei enim parum in Italia virium habent, minus animi, longe minus industrie, indignetur et obstrepat quantumlibet despecta barbaries: illi in Italia nullus locus est <2>. [B, c. 63; P, c. 51 b; G, c. 114]. 15 r} aro ad te scribo, celeberrime vir et singularissime pater, duabus JL\ non levibus causis, altera quarum cogit ut scribam, altera suadet ut taceam, hinc atque hinc me pulsantibus. cogunt siqui- (a) BPCMur. T quos exitus-maneat G qui exitus manent (b) Mur. T parum spei est (c) Mur. etiam si veniat, habendam puto (d) Mur. nullus est locus (e) B P. P. V. Colutio Pieri de Salutatis F. s. d. P Eiusdem ad Colutium de Salutatis Florentinum (1) Giovanni III, conte d’Armagnac, la cui sorella Beatrice era consorte di Carlo Visconti, s’era obbligato per trattato conchiuso il 16 ottobre 1390 a scendere in Lombardia contro Gian Galeazzo prima della fine del novembre. Fu «molte volte per li messaggi del « Conte di Virtù voluto corrompere « per danari », dice il Minerbetti (loc. cit., p. 116), e per di più ostacolato dai maneggi di Gian Galeazzo presso Carlo VI, essendo Luigi, duca di Tou-raine e fratello del re francese, sposato a Valentina Visconti figlia del Conte di Virtù ; ma incitato di nuovo dai Fiorentini nell’aprile 1391 (cf. No-vati, Epistolario cit., II, p. 375), l’Ar-magnac, venne in Italia, e appena arrivatovi, fu sconfitto da Giacomo dal Verme nella giornata di Alessandria (25 luglio 1391), morendo il di appresso. Cf. le epist. XXXII1I e XXXV, e G. Romano, 'Nicolò Spinelli ila Giovinolo, diplomatico del secolo XIV, Napoli, 1902, p. 386 sgg. (2) Asserisce il V. nella LXXXXVI epistola d’aver preso stanza in Firenze tre volte : la prima, per insegnarvi dialettica ; la seconda, dopo un intervallo di alcuni anni, allorquando studiava il Corre voce che il conte d’Armagnac venga in aiuto alla Lega; ma anche se riesca a passare le Alpi, poca speranza si può riporre in lui od in qualsiasi forestiero; nò v’è posto pei barbari in Italia. Termina promettendo di narrargli spesso ciò che succederà. Padova, 31 gennaio 1391. L’affezione verso il Salutati e la gratitudine che gli professa per i saggi suoi ammaestra-